“Ce l'avevano venduta come una fabbrica di biscotti, poi si è rivelata un pericolo per la sicurezza dei cittadini”. Così Daniele Nastrucci, sindaco del Comune di Caorso all'epoca della costruzione di Arturo, ha commentato il rischio di una futura riaccensione della Centrale nucleare. Insomma, un monito perché la storia non si ripeta. E non era il solo stamani, durante il percorso che da Zerbio (a pochi passi dalla Centrale) portava a Muradello, a commentare con preoccupazione il decreto legislativo in vista di emanazione sul ritorno all'utilizzo del nucleare.
Una pedalata alternativa, lungo l'argine del Po, organizzata dall'associazione culturale di Gianluigi Boiardi, che ha visto la partecipazione di cittadini (provenienti anche da Cremona e Lodi), rappresentanti locali dei partiti (dal Partito Democratico a Sinistra e Libertà), consiglieri comunali (Edo Piazza) e provinciali (oltre a Boiardi, Giovanni Quaratino), nonché ex amministratori (Giuseppe Torchio, Daniele Nastrucci e gli assessori provinciali Mario Spezia e Gianluigi Ziliani) e attuali amministratori (il sindaco di Pontenure Angela Fagnoni e il suo vice Basilio Riga).
Tutti insieme per testimoniare un no deciso a contro chi pensa che la risposta al fabbisogno di energia per il nostro paese sia legata al ritorno ad un nucleare obsoleto. Primo fra tutti Gianluigi Boiardi: “E' una vera battaglia civile e culturale quella che sto portando avanti: ho iniziato a farla da amministratore. Quello della mia amministrazione provinciale è stato un no chiaro in questo senso. A volte ci dimentichiamo troppo in fretta del passato. Attorno al progetto del nucleare si erano radunate le speranze e la fiducia di cittadini, sindacati e istituzioni. Speranze e fiducia che non si sono incrociate con la realtà. Una realtà di problemi ancora irrisolti a distanza di quasi quarant'anni. La mostra che resta in esposizione a Rosso Tiziano fino al 20 ottobre racconta la storia di Arturo e delle illusioni che l'hanno accompagnata. Dalla fine di ottobre sarà a disposizione delle scuole, perché è dai giovani che si deve partire per una sensibilizzazione dal basso dei problemi che ci toccano da vicino. Perché al silenzio assordante che proviene dagli enti che per primi hanno questo dovere di informazione e da un Governo che, in assenza di condivisione dei territori sulla scelta imposta, ha comunicato l'utilizzo anche delle “maniere forti”, i cittadini hanno il diritto di ricevere risposte e informazioni”.
Renato Pagin, titolare dell'impianto fotovoltaico di Muradello, punto di arrivo della biciclettata, si è augurato di essersi lasciato alle spalle un passato nulceare: “E' questo il futuro, è la produzione di energie alternative. Come stamattina abbiamo fatto in bici, lasciamoci alle spalle il nucleare e guardiamo avanti. Facciamolo per noi e, soprattutto, per i nostri figli”.
Per loro, i bambini, oggi è stata una domenica alternativa: in bici lungo l'argine. La Centrale alle spalle, sempre più lontana. Con un'unica preoccupazione: “quando mangiamo?”.
Fonte: Ufficio Stampa Gianluigi Boiardi