Torna a far discutere la manifestazione sulla scuola di venerdì mattina di Rifondazione comunista. I giovani del Partito democratico hanno replicato a Roberto Montanari, segretario Prc che li aveva accusati di appoggiare la riforma Gelmini.

Comunicato stampa del segretario provinciale di Rifondazione Roberto Montanari

Imparino a misurare le loro parole i giovani del PD, così assenti dalla scena politica piacentina eppure così solerti nello sputare sentenze menzognere sul capogruppo comunale del PRC Carlo Pallavicini.
La giornata di mobilitazione dell’Onda studentesca di venerdi 9 ottobre non ha visto nessun gesto violento essere commesso né da Carlo né da alcun altro.
Tale dato di fatto lo si evince tanto dai verbali dei Carabinieri, così come dai resoconti di Libertà, come soprattutto dalle testimonianze di tanti partecipanti.
E’ quindi davvero singolare che di fronte a preoccupanti episodi di carattere repressivo, frutto del clima instaurato nel paese dal governo di destra, i giovani del PD sentano il bisogno di schierarsi con la ministra Gelmini anziché con chi pacificamente protesta per difendere il diritto di accessibilità universale alla conoscenza mediante il mantenimento della scuola pubblica.
I militanti di Rifondazione Comunista praticano di certo forme di lotta radicali: sono nelle occupazioni delle scuole, così come sui tetti delle fabbriche che licenziano, ma lo fanno agendo la nonviolenza, frapponendo i loro corpi inermi alla violenza del potere; sono sicuramente più coerenti di quei parlamentari assenteisti del PD che lasciano passare le peggiori leggi berlusconiane anziché impegnarsi in una doverosa e necessaria opposizione.
Non ci meravigliano invece le “preoccupazioni” di esponenti del PDL che invocano epurazioni nei confronti di Pallavicini; costoro ci hanno abituato alla difesa garantista unicamente dei loro imputati eccellenti di mafia, corruzione, voto di scambio e altre amenità del genere.
Ci dichiariamo orgogliosi e non pentiti dei nostri compagni imputati perché lottano, non chiediamo sconti né immunità, non vogliamo rubare nemmeno privilegi.

La risposta dei giovani Pd.

A fronte delle accuse rivolteci dai vertici provinciali del PRC vorremmo chiarire all’opinione pubblica, se non fosse già sufficientemente chiaro, che la nostra è un’osservazione sul metodo e non sul merito. Numerose sono state le iniziative a difesa della scuola pubblica e quindi contro la riforma Gelmini, a cui abbiamo aderito come giovani, ad esempio l’inizitiva sindacale a cui ha partecipato anche la senatrice Bastico e l’incontro in Sant’Ilaria con l’onorevole Letta e Bonaccini.

In entrambi i casi, il primo di piazza e il secondo di elaborazione politica, abbiamo portato il nostro costruittivo contributo senza attirare l’attenzione delle forze dell’ordine, come si dovrebbe fare in ogni democratica manifestazione di dissenso.

Concludiamo ricordando al segretario Montanari che abbiamo ben presente il clima politico dei nostri giorni e, non a caso, abbiamo dato la nostra adesione formale e sostanziale alla manifestazione del tre novembre scorso. Evidentemente è bastato un nostro intervento critico verso un consigliere del PRC per farci passare, ipso facto, come sostenitori della Gelmini e del governo Berlusconi in toto.

GIOVANI DEMOCRATICI PIACENZA