Il congresso del PD, il tema del rinnovamento della classe dirigente e l'esigenza di dare nuova linfa al partito attraverso i giovani. Sono alcuni degli argomenti affrontati da Pippo Civati, consigliere regionale Lombardia del Partito Democratico, nel corso dell'incontro con i sostenitori della mozione Marino di Piacenza, avvenuto la scorsa serata nella sede della Circoscrizione 3. Blogger conosciutissimo in rete, appena uscito nelle librerie con il volume “Nostalgia del Futuro”, Civati si è confrontato con i presenti, tracciando un bilancio della prima fase congressuale e rilanciando la sfida alle prossime settimane con la partita delle primarie. “Sia Pierluigi Bersani che Dario Franceschini vanno benissimo per guidare il Partito Democratico, ma noi diciamo che Ignazio Marino va ancora meglio – ha scherzato il 34enne monzese -, nel senso che aggiunge qualcosa di nuovo, più chiaro nella proposta politica e perché da una idea di centrosinistra più aperto e più inclusivo. Aperto verso chi ha continuato a dagli fiducia, ma soprattutto a chi si sente deluso e non lo ha più votato. Occorre rilanciare la sfida, ripartire dal Lingotto facendo prendere a questo partito una strada più felice e più fortunata e forse anche più concreta”. Prendendo spunto dal titolo del suo ultimo libro, Civati guarda quindi al futuro, rilanciando l'idea del Partito Democratico portata avanti da Ignazio Marino: “Noi immaginiamo un PD che non si occupi più del passato e degli ex, da dove veniamo e del continuo posizionamento di un tempo – ha ribadito -, noi vorremo che il PD si occupasse del futuro, una categoria completamente dimenticata dalla politica italiana. Ci piacerebbe occuparci del futuro dei nostri figli, delle giovani generazioni, delle modalità con cui è cambiato il lavoro, degli stranieri e dunque della nostra società. La società civile e il partito non sono due cose diverse e io vorrei un partito che stesse all'interno di questo ragionamento”. Riguardo invece al tema del rinnovamento, Civati ha le idee molto chiare in proposito. “Servono energie nuove da affiancare agli antichi valori e alle antiche presenze – ha concluso -. Ogni presenza nuova aggiunge un punto di vista. Dopo tanti anni in cui la classe dirigente del centro sinistra è rimasta la stessa io credo che una ventata di novità come quella rappresentata da Ignazio Marino sia molto importante”.
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