Comunicato stampa dei Giovani dell'Idv
Terzo scudo fiscale allargato, Napolitano non firmi
Già per com’era stato presentato in estate, il terzo scudo fiscale aveva lasciato sconcertati noi giovani dell’Italia dei Valori: nella norma era garantita una cifra per il rimpatrio del capitale all’estero pari solamente al 5% dello stesso, ma quel che sembrava incredibile era il totale anonimato, una specie di lasciapassare, dato a chi decideva di adoperarsi per far ritornare in Italia questo denaro. La giustificazione più gettonata di Tremonti, oltre ad insultare un giornalista inglese che chiedeva spiegazioni sul perché fosse stato introdotto – a dispetto delle promesse elettorali – un altro condono, è stata quella di ricordare che l’Italia non è l’unico Paese Europeo ad adottare questo tipo di provvedimento. Se ci fermiamo a questa frase il Ministro dell’Economia ha ragione, ma per coglierlo “con le mani nella marmellata” basta dire che siamo gli unici a garantire un ritorno dei soldi nel Belpaese in forma anonima, oltreché con un tasso da regalo (pensiamo alla vicina Germania dove il rientro costa il 25%). Le organizzazioni criminali ringraziano per cotanta benevolenza.
Fatta questa lunga premessa per onor di verità, aggiungiamo che in questi giorni lo scudo fiscale ha subito un ulteriore “allargamento di maglie”, cioè il provvedimento viene ora applicato anche a rientri derivanti dal falso in bilancio e da tutti gli altri reati tributari. E’ da chiedersi quale insegnamento dovrebbe trarre chi vede applicate questo tipo di misure ? Allo stato delle cose la risposta più plausibile è quella di un Governo che incoraggia a delinquere concedendo queste amnistie fiscali ogni tot di tempo, in altre parole i più furbi la scampano sempre mentre gli onesti pagano dazio.
Inconcepibile in un Paese dove, secondo Costituzione, la legge dovrebbe essere uguale per tutti. E dove invece per esempio i reati societari sono punibili solamente se viene fatta querela della parte interessata oppure c’è chi vende ancora i cosiddetti derivati, le cui formule sono a volte incomprensibili anche ai maggiori esperti di finanza mondiale. Occorre svegliare le coscienze della gente, sempre più spesso distratte da telegiornali indirizzati su notizie di gossip o concernenti la piccola criminalità, senza la più piccola menzione a misure criminogene come lo scudo o agli scandali finanziari di enorme portata che pesano ancor’oggi sui piccoli risparmiatori. Ripartire dalla lotta all’evasione fiscale per poter attuare provvedimenti mirati in modo da uscire dalla crisi, questo dev’essere l’input.
A conseguenza di quanto sopradetto, non è possibile per noi giovani dell’Italia dei Valori far entrare in vigore quest’amnistia fiscale, lo Stato non può in alcun modo farsi riciclatore di denaro sporco. Ed è per questo che aderiamo in maniera convinta all’appello di Bruno Tinti fatto attraverso le colonne del “Fatto quotidiano”, dove l’ex magistrato invita il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a non firmare un provvedimento che distruggerebbe la credibilità delle Istituzioni. Esortiamo perciò tutti gli interessati all’adesione a recarsi sul sito provinciale dell’Italia dei Valori (www.idvpiacenza.it): da li troveranno il link per poter contribuire con una semplice firma ad una battaglia contro una legge eticamente insostenibile.
Andrea Fossati – coordinatore giovani Italia dei Valori Piacenza
|