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Circolo L'Atomo: "Omofobia, Polledri fa confusione"

Il Circolo Arcigay L'A.T.O.M.O. risponde alla lettera dell'onorevole Massimo Polledri (Lega Nord) sul reato di omofobia.

Egregio Direttore,

generalmente non ribattiamo ad interventi come quelli dell'On. Polledri, che lasciava intendere che la penalizzazione dell'omofobia avrebbe ripercussioni negative sulla società, facendo addirittura aumentare gli episodi di intolleranza. Generalmente non ribattiamo per il semplice motivo che sappiamo perfettamente che relazionarsi con chi ha opinioni preconcette e ideologizzate, ancor più se persegue una carriera politica , risulta - il più delle volte - semplicemente inutile. Il punto è che quell'intervento, oltre ad essere stato pubblicato in questa sede, ha fatto il giro del web e in questi giorni abbiamo ricevuto diverse sollecitazioni ad esprimere una posizione ufficiale al riguardo. La prima cosa che ci ha stupito è che l'On. evidentemente ha fatto un po' di confusione: l'ultima proposta di legge depositata prevede una aggravante per omofobia sui reati già previsti dal nostro codice. Ad esempio: se una persona ne aggredisce un' altra e si appura la matrice omofoba di quel gesto, la vittima omosessuale potrebbe richiedere un aumento della pena già prevista per il reato in sè. Siccome nel nostro paese non è un reato se una madre sconsiglia alla figlia di sposare un bisessuale perchè non darebbe garanzie (sempre ammesso che un maschio eterosessuale ne dia di più, e qui tante donne divorziate avrebbero da ridire), l'aggravante di omofobia non verrebbe applicata, quindi davvero non capiamo il senso dell'esempio portato dall'On. Polledri. Anche quando cita il caso del padre che non vuole lasciare un appartamento al figlio omosessuale e al suo convivente non capiamo dove si potrebbe inserire l'aggravante di omofobia, visto che il padre non commette alcun reato. Forse l'On. sta anche facendo confusione con un progetto di legge di cui si parla da tempo e che vorrebbe estendere il decreto legge 122 del 1993, la cosidetta legge Mancino, anche alla minoranza omosessuale. Per chi non lo sapesse questa legge condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazi-fascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. Nel testo non erano state inserite le minoranze sessuali (gay, lesbiche, bisessuali, transgender, ecc), che comunque sono da sempre vittima di una certa ideologia. Non dimentichiamoci che il quarantenne che l'estate scorsa ha aggredito una coppia gay a Roma perchè si scambiava un bacio era soprannominato "Svastichella". Siamo sicuri che il ragazzo che è stato sventrato da Svastichella adesso avrebbe tutto il diritto di beneficiare della Legge Mancino. Siccome noi siamo un'associazione seria, che non cerca voti o appoggi da chicchessia, non ribatteremo in questa sede al discorso (che troviamo in buona parte sconclusionato) a proposito del relativismo, del diritto naturale e del valore (peraltro sacrosanto) della famiglia. Ci limitiamo a ricordare all'On. Polledri che - se davvero si dovesse ricondurre tutto al diritto naturale - nel nostro paese nemmeno le persone sterili e le persone transessuali operate dovrebbero avere accesso al matrimonio civile. Per fortuna, invece, queste categorie di persone si sposano regolarmente e non sono certo loro a mettere in crisi la nostra società. A nostro avviso il vero problema della nostra società è la sua incapacità di guardare in faccia i veri problemi, cercando dei facili capri espiatori su cui scaricare le proprie tensioni e le proprie frustrazioni. Ovviamente, se passassero delle leggi a favore delle minoranze che al momento sono meno tutelate, queste non sarebbero più così deboli e non si potrebbero più usare per sfogare il malcontento popolare e distrarre l'opinione pubblica dai grandi problemi reali che minacciano il nostro paese e la sua integrità. Problemi che, forse, qualcuno non ha alcun interesse ad affrontare seriamente. Siccome supponiamo che l'On. Polledri abbia particolarmente a cuore la questione del Nord, vorremmo concludere ricordandogli che nel paese più a nord di tutti, l'Islanda, il Primo Ministro si chiama Johanna Sigurdardottir ed è una donna dichiaratamente lesbica e regolarmente coniugata con la propria compagna. Ci auguriamo che il suo esempio possa offrire qualche spunto in più anche all'On. Polledri e al suo elettorato. Detto questo rispettiamo l'opinione dell'On. Polledri e siamo sicuri che, se pensa che il reato di omofobia farebbe aumentare la stessa, si premurerà di far notare a chi di dovere che l'approvazione del reato di immigrazione clandestina non è stato esattamente un colpo di genio.

Saluti

Arcigay L.'A.T.OMO. di Piacenza

 
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