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Fusione Iride e Enìa, i sindaci emiliani chiedono verifiche

Il decreto legge sul recupero fiscale, al vaglio del Quirinale, potrebbe far slittare la fusione tra Iride e Enìa. L'operazione non è a rischio, ma urge una riflessione sull'eventualità che il decreto possa imporre ad alcune ex municipalizzate nuovi versamenti, per concludere il contenzioso con il fisco relativo agli anni 1996- 1999 quando le utility si trasformarono in spa.

A parlare di pausa di riflessione è il sindaco di Parma, Pietro Vignali, in una nota Reuters. "I sindaci di Reggio Emilia, Parma e Piacenza hanno chiesto ai vertici di Enia di esaminare quale sarà l'impatto sul concambio relativo alla fusione con Iride sulla base di quanto prevede il DL sul recupero degli aiuti di Stato", ha detto il primo cittadino.

Il decreto potrebbe prevedere un recupero di aiuti per oltre 130 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 230 milioni già versati. Le società più a rischio sono Iride, che ha già pagato 60 milioni, e A2A.

 

 
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