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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Festival diritto: tuteliamo gli autori dalle spiate di internet

Questa mattina alle ore 11.00 nella Sala Panini del Palazzo Galli di via Mazzini, in occasione degli appuntamenti del Festival del Diritto, si è tenuto l'incontro "Il diritto d'autore nell'era di internet".

Il giornalista del Sole 24 Ore Alessandro Galimberti ha coordinato l'incontro a cui hanno preso parte Giovanni Buonomo, consigliere della Corte d'Appello di Roma ; Alberto Maria Gambino, Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore; Andrea Monti, avvocato esperto in diritti d'autore e collaboratore del Sole 24; Marco Ricolfi, ordinario di Diritto Industriale presso l'Univesrità di Torino.

Alberto Maria Gambino ha iniziato parlare di questo problema moderno: in Italia esiste una legge a tutela dei diritti d'autore, solo che è del 1941. Esiste dunque la necessità di rivederla, alla luce dei nuovi bisogni dettati dall'introduzione delle nuove tecnologie dell'informazione? Pare di no. Ad oggi deve ancora essere il soggetto politico, nella figura del Ministero della Cultura, ad intervenire con regole per la questione del file sharing (condivisione di file), per esempio. Gambino ha sottolineato la necessità di "trovare un delicato equilibrio per far sì che venga riconosciuto il diritto dell'autore di essere remunerato e al tempo stesso tutelare l'industria dei sistemi innovativi, visto che è un settore che quotidianamente dimostra la sua importanza e la sua presenza nella vita delle persone".

Marco Ricolfi ha sottolineato la necessità di un "copyright 2.0", che sopperisca a lacune strutturali e del tutto comprensibili. "I diritti in materia di copyright ad oggi si rifanno allo Statuto della regina Anna del 1709. Hanno dunque qualcosa come 300 anni. Quello era un mondo tutto analogico, e serviva garantire i diritti di produzioni e di fruizioni analogiche. Oggi produttore e fruitore si fondono tanto che talvolta non sappiamo bene distinguere l'uno dall'altro". Secondo Ricolfi sono interessanti tentativi come Creative Commons, auspicando un deciso impegno europeo, visto che in questa materia giuridica il nostro continente ha la possibilità di diventare un vero e proprio leader.

Giovanni Buonomo ha condotto sul tema dei diritti d'autore e delle nuove tecnologie un'interessante raccolta giurisprudenziale italiana. Ha citato alcune sentenze recenti che hanno messo in evidenza aspetti rilevanti: gli artisti possono scindere i diritti di registrazione e di riproduzione delle opere dal vivo; se il ricordo - magari anche solo il ricordo di un fan - non viene sfruttato per trarne beneficio economico, allora non rientra nella tutela dei diritti di autore; il downolad delle opere artistiche - se il ha fini di lucro - costituisce violazione all'opera dell'ingegno per esercizio di attività economica; anche la suoneria del cellulare, se è ritenuta opera artistica, deve essere tutelata dal diritto di autore (una sentenza del tribunale di Roma del 22.04.2008 diede ragione all'autore di una suoneria in dialetto romanesco indebitamente riprodotta nel film "Il ritorno del monnezza").

 
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