Un piacentino di 50 anni, Stefano Porcari, che lavora in un comune del basso lodigiano sarebbe finito nella maxi inchiesta che la procura di Lodi ha condotto negli ultimi mesi riguardo alle gare d'appalto per la gestione dei rifiuti e che è culminata stamani con l'esecuzione di una decina di ordinanze di custodia cautelare in tutta Italia. Il piacentino sarebbe stato raggiunto stamattina all'alba nella sua abitazione in centro a Piacenza dai carabinieri della Compagnia di Piacenza che gli hanno notificato il provvedimento restrittivo della libertà personale, gli arresti domiciliari.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano, con la collaborazione di personale dei Gruppi Tutela Ambiente di Treviso e Napoli e dei Comandi CC Provinciali di Lodi, Piacenza, Palermo e Trapani, tutti i soggetti destinatari dei provvedimenti cautelari sarebbero appartenenti ad una associazione per delinquere finalizzata all`aggiudicazione ed acquisizione di appalti pubblici aventi per oggetto la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di alcune cittadine lombarde, alla turbativa d`asta aggravata, alla truffa ed al traffico illecito di rifiuti speciali.
Nel corso delle indagini sarebbe stato accertato che alcune gare d`asta sarebbero state vinte aggirando le procedure relative al possesso delle qualità soggettive degli amministratori delle società concorrenti.
|