Abbiamo invertito i Leoni. Ma la giuria ha premiato i due film che maggiormente ci avevano colpiti durante il tour de force veneziano, e che ieri vi avevamo indicato come nostri candidati per i premi più ambiti: Leone d'oro e d'argento.
'Lebanon' dell'israeliano Samuel Maoz ha vinto il Leone d'oro della 66ma Mostra internazionale dell'arte cinematografica di Venezia.Il film, drammaticamente sconvolgente, racconta il primo giorno della guerra del Libano, nel 1983, dall'interno di un carro armato in cui si trovano alcuni soldati israeliani di leva. La vittoria, meritatissima, arriva non senza polemiche. Solo poche ore fa, infatti, l'autore teatrale Shmuel Hasfari, intellettuale israeliano di sinistra, ha criticato pesantemente il cast del film: 'parassiti disgustosi e merde' quegli attori israeliani che dopo aver evitato il servizio militare si fanno una carriera internazionale proprio interpretando la parte di soldati impegnati in battaglia. "Quegli attori sono disposti ad indossare la divisa sul set, ma non a fare il militare davvero. Mi sento ribollire il sangue nelle vene. Non lavorerò mai con alcuno di loro" ha detto. Uno dei tre attori chiamati in causa, Ittai Tiran, ha risposto prontamente: "Mai comunque mi verrebbe voglia di recitare le frasi insulse scritte da Hasfari nelle sue opere teatrali".
La giuria presieduta da Ang Lee, composta da Sergey Bodrov, Sandrine Bonnaire, Joe Dante, Anurag Kashyap, Liliana Cavani e Luciano Ligabue, ha assegnato il Leone d’argento per la miglior regia all’iraniana Shirin Neshat per "Women without men", splendida opera che, sullo sfondo dei disordini iraniani dei primi anni Cinquanta, intreccia la storia di quattro donne per parlare di libertà.
ll Premio Speciale della giuria è andato a"Soul Kitchen", del tedesco di origine turca Fatih Akin, sulle tragicomiche disavventure del ristoratore greco Zinos e delle persone che lo circondano.
Coppa Volpi femminile, non troppo meritata, a Ksenia Rappoport per 'La doppia ora' di Giuseppe Capotondi, maschile a Colin Firth per 'A single man' di Tom Ford.
Il Premio Mastroianni per un giovane attore emergente a Jasmine Trinca ('Il grande sogno' di Michele Placido), Osella per la miglior scenografia a Sylvie Olivè per 'Mr. Nobody' di Jaco Van Dormael, migliore sceneggiatura a Todd Solondz per 'Life during wartime' diretto dallo stesso Solondz. Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima 'Luigi De Laurentiis', al film filippino 'Engkwentro' di Pepe Diokno.
|