Comunicato stampa inviato da Gianluigi Boiardi (Insieme per un nuovo Ulivo)
NUCLEARE, TRESPIDI NON RISPONDE. NEPPURE NELLE LINEE DI MANDATO
L'articolo pubblicato oggi dal quotidiano nazionale “Il messaggero” a firma di Barbara Corrao “Nucleare: la corsa riparte dalle vecchie centrali” riporta drammaticamente alla luce la questione del nucleare a Caorso. La bozza del decreto al vaglio del ministero dello Sviluppo prevede infatti quattro anni per arrivare alla costruzione della prima centrale nucleare. E si contemplano tutte le ipotesi: sia quella del consenso delle popolazioni, sia quella del non consenso. Il nuovo nucleare italiano – si legge nell'articolo – potrebbe ripartire dagli stessi siti che hanno ospitato le centrali della prima generazione nucleare italiana.: Caorso e Montalto di Castro.
Il 24 luglio scorso ho posto al presidente Trespidi in consiglio provinciale 4 domande a cui non ha ancora risposto e che, visti i tempi stretti di approvazione del decreto, richiedono una netta presa di posizione dell'amministrazione provinciale.
Più precisamente, quale posizione intende assumere in merito a:
1. costruzione di nuovi impianti nucleari in Italia, basati su tecnologia obsoleta e costosa, tenendo conto che per l'unico impianto in costruzione le problematiche tecniche incontrate hanno generato, ad oggi, un aumento del 50 per cento dei costi ed un incremento dello stesso ordine di grandezza dei tempi di realizzazione;
2. possibile scelta centralista (con annessa dichiarazione di sito di interesse nazionale e conseguente militarizzazione dello stesso) di riutilizzazione del sito di Caorso quale sede di nuovo impianto nucleare;
3. tipologia di ricerca che il presidente intende insediare nell'area dell'isola nucleare di Caorso;
4. separazione delle attività di Sogin, vendita degli assets e delle competenze a maggior valore, commissariamento della frazione residuale, impatto delle scelte suddette sulla dismissione di Caorso, da realizzare in condizioni di massima sicurezza per i lavoratori e per le popolazioni locali.
Entro il 15 febbraio 2010 il decreto verrà emanato (fra sei mesi!). Nelle linee di mandato pubblicate in Internet – prima ancora di averle presentate al Consiglio provinciale – non c'è traccia del problema di Arturo. Mi auguro in un ravvedimento operoso che permetta anche al tema del nucleare di essere al centro dell'attenzione di questa amministrazione provinciale.
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