Per Copra Nordmeccanica e Brebanca Lannutti Cuneo è il giorno della verità. Questa sera le due squadre si affronteranno per decidere quale andrà ad affrontare Trento nella finale scudetto. Dopo la vittoria per 3 a 2 degli uomini di Prandi in Gara 1 e il successivo riscatto di Piacenza per 3 a 0, questa sera (inizio ore 21) a Cuneo si giocherà una partita sulla carta equilibratissima.
Precedenti: 24 (15 vittorie di Cuneo, 9 vittorie di Piacenza)
9gli scontri diretti giocati nei Play Off Scudetto: 4 sono le vittorie di Cuneo, 5 quelle di Piacenza
In Regular Season: Copra Nordmeccanica Piacenza - Bre Banca Lannutti Cuneo 0-3; Bre Banca Lannutti Cuneo - Copra Nordmeccanica Piacenza 3-1
Gli ex: Daniele VERGNAGHI (a Piacenza nel 2003/2004), Frantz GRANVORKA (a Cuneo nel 2002/03), Paolo COZZI (a Cuneo dal 2005 fino al 20/09/2006), Ventceslav SIMEONOV (a Cuneo dal 1996 al 1998 e nel 2002/03).
Daniele Vergnaghi (Cuneo): "Ci apprestiamo a giocare una partita decisiva ed abbiamo la fortuna di farlo davanti al nostro pubblico. Questo per noi è molto importante perché nel nostro palazzetto siamo più che mai determinati a non mollare neanche un centimetro di campo. Per la nostra squadra conquistare la finale è una grandissima opportunità visto che all'inizio non tutti credevano nella nostre potenzialità, in più l'ambiente aspetta questa finale scudetto da 10 stagioni e c'è grande fermento per quello che, comunque, rimane un traguardo storico. Tecnicamente le due precedenti partite sono state influenzate dall'efficacia del servizio. In gara 1 la nostra battuta ha funzionato bene, così come la loro in gara 2, ma non credo che sarà il solo fondamentale a decidere la serie. Noi, ad esempio, dovremo fare molta attenzione anche alla distribuzione del gioco da parte di Marco Meoni che in gara due ci ha spesso sorpreso".
Hristo Zlatanov (Piacenza): "Ogni partita fa storia a sé, per noi è l'ennesimo match dentro o fuori, l'ennesima finale. Nessuno dei due parte favorito, le possibilità sono le stesse anche perché entrambe le formazioni hanno giocatori che sanno convivere ed hanno già gestito partite con questo tipo di pressioni. Né noi né loro ci faremo paralizzare dal pensiero della finale. La pallavolo di oggi è una partita a scacchi dove la psicologia conta: bisogna nascondere i propri difetti e tirare fuori una certa aggressività tattica per costruire dei break, la pazienza di gestirli e difenderli. Giocare in casa è tra i loro punti a favore, in un palazzetto che difficilmente avrà dei posti vuoti. Loro saranno gasati, ma noi non dobbiamo lasciarci condizionare. La posta in palio è troppo importante".