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Da Pianazze il vescovo da' il via alla missione diocesana LA LETTERA

Diocesi di Piacenza-Bobbio - Convegno pastorale di Pianazze, 4 - 5 settembre ‘09

     Il Vescovo dà il via alla Missione popolare diocesana

Si è concluso ieri pomeriggio, sabato 5 settembre 2009, a Villa Regina Mundi di Pianazze  in Alta Val Nure, il convegno pastorale che ha aperto il nuovo anno pastorale e che ha dato il via alla Missione popolare diocesana che impegnerà la Chiesa piacentina per i prossimi anni.


     La lettera pastorale  (sintesi in allegato a fondo pagina)


I lavori sono iniziati venerdì, e si sono articolati attorno la lettera pastorale del Vescovo dal titolo: “Prendi il largo. La missione popolare e la missione educativa.” di cui diamo in allegato una rapida sintesi. Il documento si articola in tre parti. Con la prima mons. Gianni Ambrosio si ricollega al suo recente pellegrinaggio in Terra Santa con i giovani, parla della Chiesa in cammino verso Cristo soffermansi poi sul tema che dà il titolo al documento: “Come tutti i pellegrini che si recano in Terra Santa, anche noi siamo stati sulle rive del lago di Gennèsaret o di Tiberiade. Lì sono risuonate per noi le parole di Gesù rivolte a Simone e agli altri apostoli: ‘Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca’ (Lc 5, 4 ). È opportuno soffermarsi su questo brano del Vangelo di Luca, perché queste parole devono sempre risuonare nella nostra Chiesa di Piacenza-Bobbio (…) . Anche noi (…) vogliamo fare nostro questo appello e ci impegniamo a iniziare la missione popolare con una più grande fiducia nell’opera dello Spirito Santo e con un coinvolgimento di tutti i battezzati consapevoli di appartenere al ‘popolo nuovo’, fondato sulla pietra angolare che è Cristo e collocato dallo Spirito nel mistero pasquale”.

Il Vescovo entra poi nello specifico della missione popolare diocesana, parla di una risposta all’invito di Gesù, sottolinea che il  Vangelo è per tutti, per passare poi a tratteggiare la figura dei missionari. “Chi può essere missionario? Tutti, dai ragazzi agli anziani. Partecipare come missionario alla missione popolare è come prima cosa un’esperienza gioiosa, una risorsa per se stessi e per gli altri. Non è necessario sentirsi competenti, all’altezza e già preparati. È sufficiente l’ascolto, la disponibilità, la gioia di voler condividere ciò che abbiamo ricevuto. In un certo senso si potrebbe dire che si fa la missione per diventare missionari: accogliendo la chiamata si riceve in dono una fede rinnovata, desiderando donare agli altri si manifesta la gratitudine per il dono ricevuto e il dono diventa l’evento della nostra vita. La missione coinvolge tutti i cristiani, ma in particolare i missionari. Se all’inizio sono poche le persone che si lasceranno appassionare, con il loro entusiasmo contageranno altri. È mio vivo desiderio incontrare il gruppo dei missionari delle diverse Unità Pastorali, eventualmente già nella prossima visita che farò ai sacerdoti andando ad incontrarli là dove svolgono il loro ministero”.

Mons. Ambrosio si sofferma ampiamente su quello che chiama “lo stile con cui la nostra Chiesa svolge la sua missione nel mondo che cambia, puntando sulla ‘conversione pastorale’, sulla necessità di ri-situare, in un nuovo orizzonte, le forme e le modalità del suo servizio pastorale”.

Della lettera pastorale alleghiamo un’ampia sintesi. Ricordiamo che il testo integrale del documento, che presto sarà disponibile anche sul sito internet della diocesi,  è stato stampato in un opuscolo inserito in un cofanetto (a cura di don Riccardo Lisoni) che contiene anche il calendario degli appuntamenti del prossimo anno pastorale ed un DVD, curato da Barbara Tondini, che sintetizza il significato della Missione popolare diocesana.


     Definizione


Sul  significato della Missione popolare si sofferma ovviamente il Vescovo nella sua lettera; una sintesi – nel DVD e in altri interventi – viene fornita anche da mons. Giuseppe Busani, vicario episcopale per la pastorale e responsabile dell’équipe che mons. Ambrosio ha costituito appositamente per la missione.

     La riportiamo:

“Missione. E’ una delle note caratteristiche della Chiesa e della vita di ogni battezzato. Non è qualcosa che si aggiunge in un secondo tempo alla struttura costitutiva della vocazione di ogni battezzato: ne fa parte sin dall’inizio. Il destino di quelli che sono chiamati da Gesù è la missione. Gesù chiama i discepoli  a stare con Lui e contemporaneamente per inviarli ad altri. La missione consiste nel prendersi cura della vita e della fede dell’altro come Gesù si è preso cura di noi. Esige e realizza apertura, esodo da sé, ospitalità, far posto. E’ viver la vita non come parcheggio, ma come  movimento verso l’altro.


“Popolare. Soggetto della Missione è il popolo, a partire dai membri delle nostre comunità parrocchiali fino a coinvolgere tutte le esperienze ecclesiali. La missione popolare è fatta da noi, non è delegata a qualcuno che viene da altrove. E’ legata al territorio della nostra diocesi. Coinvolge laici e preti insieme, rende tutti soggetti dell’annuncio del Vangelo a tutti.


“Diocesana. E’ una scelta unitaria che coinvolge tutta la pastorale diocesana. Parrocchie, associazioni, gruppi, movimenti, comunità, cammini ‘priorizzano’ la MPD . Diviene così una reale esperienza di comunione ecclesiale, mette in atto una concreta apertura, un movimento di dare e ricevere tra tutte le realtà diocesane”.


     I tempi della Missione


     A breve termine


     Il convegno di Pianazze ha rappresentato il primo momento della missione popolare diocesana che si articolerà in diverse fasi distribuite nei prossimi anni; queste le tappe previste nei prossimi mesi:

il primo atto è costituito proprio dal convegno di Pianazze durante il quale sono state approfondite le motivazione e illustrati i primi passi della missione;
il 25 e 26 settembre è in programma la “due giorni” di aggiornamento del clero al Collegio Alberoni:
il mese di ottobre sarà dedicato alla formazione dei circa 50 coordinatori diocesani sia preti che laici (sarà ancora presente don Luigi Mosconi);
entro l’Epifania nelle Unità Pastorali e nelle parrocchie verranno scelti i missionari; è desiderio del Vescovo, nella prossima visita ai sacerdoti là dove svolgono il loro ministero, incontrare anche il gruppo dei missionari delle diverse Unità pastorali.
 

     Nei prossimi anni


     La missione popolare diocesana si articola nei prossimi anni secondo il seguente calendario di massima:

     da gennaio 2010 a maggio 2011 è in programma la formazione dei missionari coinvolti (si parla di cinquemila persone), mentre da ottobre 2011 a ottobre 2012 avrà luogo la celebrazione della missione vera e propria.

     Dal novembre 2012 fino alla pentecoste del 2013 è prevista la fase di passaggio dalla missione popolare alla vita pastorale ordinaria. 


     In breve la cronaca del convegno


     Di seguito riportiamo in breve la cronaca della “due giorni” di Pianazze.


I lavori sono iniziati ieri pomeriggio con un momento di preghiera presieduto dal vescovo mons. Gianni Ambrosio, con la proiezione del DVD con la quale Barbara Tondini, con i suoi ospiti tra cui il Vescovo e mons. Busani, sintetizza il significato della missione ed infine l’intervento di don Roberto Vignolo, biblista della Facoltà teologica interregionale Milano - Lodi, sul tema: “Gesù e i discepoli nel Vangelo di Luca. L’inizio della missione”.

Don Vignolo, uno studioso già altre volte a Piacenza per corsi di formazione, ha riletto, alla luce del concetto di missione, gli scritti di Luca: il Vangelo e gli Atti degli Apostoli. Da notare che da Luca  è tratto il titolo della lettera pastorale; inoltre il prossimo anno prevede la proclamazione del Vangelo di questo evangelista. Don Vignolo non si è limitato ad una lettura specialistica, ma ha tracciato un parallelo tra i “mandati”, cioè i missionari, delle Sacre Scritture e quelli di oggi. Come quelli di ieri anche quelli di oggi dovranno andare con niente, intendendo con questo che dovranno “destrutturalizzarsi” per fare spazio, loro per primi, al messaggio evangelico e una Chiesa in missione dovrà soprattutto essere una “Chiesa in ascolto”.

Ieri sera vi è stata poi all’esterno di Villa Regina Mundi la veglia ecumenica  di preghiera in occasione della giornata per la salvaguardia del creato sul tema: “Laudato si’, mi’ Signore”. Sono intervenute anche rappresentanze di comunità cristiane presenti a Piacenza: ortodossi macedoni e metodisti.

Questa mattina, sabato 5 settembre, il convegno è ripreso con un intervento del vescovo mons. Gianni Ambrosio; tema: la presentazione della lettera pastorale. Mons. Ambrosio ha approfondito alcuni punti della sua lettera, ovviamente con lo sguardo rivolto alla missione che dev’essere un “cammino secondo lo spirito”; in altre parole un cammino spirituale secondo la prospettiva cristiana (diventare conformi all’immagine di Cristo). La lettera parte dal recente pellegrinaggio in Terra Santa, ma d’altra parte la missione non è altro che un pellegrinaggio della fede. “Siamo sempre in cammino e con noi c’è sempre Dio”. Lo sguardo dev’essere sempre fisso a Gesù e ai fratelli. Missione significa ravvisare in noi la consapevolezza che Gesù è con noi.

E poi il rapporto con l’educazione: occorre andare alla scuola del vangelo all’insegna della fiducia. “Il tema della missione – ha sottolineato mons. Ambrosio – è ‘Prendi il largo’, ma vorrei che fosse messo in conto anche il vero significato della frase evangelica: ‘Guarda verso l’alto’”.

Sempre a proposito di missione ed educazione occorre lasciarsi educare da Dio. La nostra fede dev’essere sostenuta da un costante impegno educativo. A questo proposito occorre chiedersi – ha detto il Vescovo – se la nostra comunità è veramente educante. E un esempio da seguire è quello dell’incontro tra la Maria ed Elisabetta (con questa immagine termina la lettera pastorale): il loro stile dev’essere anche quello della nostra Chiesa.

Al termine delle parole di mons. Ambrosio, quasi a sottolineare la sua costante attenzione al recente pellegrinaggio in Terra Santa, ai presenti – particolarmente numerosi – è stato presentato il video realizzato dalla Pastorale Giovanile sul recente “tour de vie” in Terra Santa.

E’ stata poi la volta di mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di Milano, preside della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. A lui è toccato il compito di approfondire il tema “La Chiesa della missione” e lo ha fatto commentando, da par suo, i primi versetti del Vangelo di Giovanni. Mons. Brambilla ha sottolineato che “missione e comunione” nell’incontro con il Signore è un binomio inscindibile. L’annuncio del Vangelo deve generare comunione altrimenti non vi è Chiesa e la comunità dev’essere luogo di relazione, comunione tra i singoli uomini e poi comunione con il Padre e il Figlio.  “In questa comunione tra persona e persona c’è l’intimità con Dio. Questa e la Chiesa”.

Nel pomeriggio si sono tenuti i lavori di gruppo guidati dal vicario per la pastorale mons. Giuseppe Busani che, nell’introduzione, ha illustrato in modo particolare la figura dei missionari rifacendosi allo specifico capitolo della lettera pastorale di mons. Ambrosio, il n. 8, “I missionari, cuore della missione”.

In entrambi i giorni i dibattiti sono stati coordinati da Pierpaolo Triani, segretario del Consiglio Pastorale Diocesano.

 

 
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    Commenti:



    Ho partecipato al Convegno di Pianazze :veramente interessante. Nell'articolo si è dimenticati di menzionare ad esempio la Veglia Ecumenica di venerdì sera.
    patrizia
    06/09/2009  16.20


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