Reazioni da destra e da sinistra dopo la caduta del governo Prodi.
Il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero è intervenuto alla galleria Rosso Tiziano per presentare il libro che ha scritto sul tema dell'immigrazione. A margine dell'incontro ha commentato la crisi del governo: "Il rimpianto per la caduta di Prodi è legato al fatto che molti provvedimenti importanti sarebbero arrivati a breve all'esame del parlamento, come la nuova legge sull'immigrazione scritta insieme al ministro Amato. Ora l'unico sbocco possibile è quello di un governo a termine, che in due mesi faccia una nuova legge elettorale e ridistribuisca ai ceti deboli i proventi fiscali".
Tommaso Foti deputato di Alleanza Nazionale: "Hanno detto di aver vinto le elezioni e si sono mangiati una maggioranza parlamentare. Ora si vada a votare: vediamo se tornano nuovamente". "Finalmente liberi da Prodi. E’ finito un incubo. Mai nessuno prima di lui era riuscito a scontentare tutti:artigiani, giovani, lavoratori, la Chiesa e le famiglie massacrate dalle tasse». Il senatore piacentino Massimo Polledri ha festeggiato ieri a Palazzo Madama insieme ai colleghi del Carroccio : «Ma quale governo tecnico, ci vuole un governo legittimato da popolo, unito e determinato, ci vuole il governo del centrodestra».
"Ora il centrodestra non s'illuda di risolvere questa situazione con il voto, occorrono le riforme". Anche il sindaco Roberto Reggi commenta la caduta del governo dopo la sfiducia al Senato: "Prodi è stato un combattente, il suo governo ha pagato fin dall'inizio l'ipoteca di una maggioranza troppo risicata. Ora bisogna cambiare almeno la legge elettorale".
"Nella confusione degli ultimi giorni - sostiene Reggi - non si può che riconoscere la tempra del combattente a Prodi, che ha lottato fino all'ultimo con tenacia e trasparenza in difesa del suo esecutivo. Questo governo ha scontato fin dall'inizio del suo operato l'ipoteca di una scarsissima maggioranza al Senato, tutta la sua azione è stata condizionata da questa difficoltà permanente. Nonostante tutto, bisogna dire che il governo di centrosinistra ha fatto cose buone, in particolare ha agito per il risanamento del paese, ha recuperato una forte quota di evasione fiscale. Tuttavia le aspettative della gente erano molto più alte, da amministratore so quanto sono esigenti i cittadini, ed è anche per questo che si è diffuso un senso di delusione". Che fare ora, nel bel mezzo della crisi? Per Reggi le elezioni anticipate non sono la soluzione migliore. "Spero che il centrodestra - dice - non ceda al miraggio di rimediare a tutti i problemi del nostro paese e del nostro sistema istituzionale con il voto, per conquistare la maggioranza e governare in questo quadro. Quanto è successo è la dimostrazione che non si può più andare avanti senza riforme, a partire dalla legge elettorale: va cambiata perchè è la causa dei molti mali che abbiamo patito negli ultimi mesi".
Intanto il Pd dell'Emilia-Romagna si stringe attorno a Romano Prodi. Lo ha deciso la riunione dell'esecutivo del partito sulle dimissioni del Governo: portare la crisi fuori dal Parlamento, in assemblee e nelle piazze emiliano-romagnole. In una nota l'esecutivo regionale "esprime forte apprezzamento per l'operato del presidente Romano Prodi e lancia una campagna di mobilitazione con assemblee e iniziative informative in tutta la regione, a partire da questo fine settimana".
|