HAULIN ASS
http://www.myspace.com/haulinasshc
1. Mettiamo che ci sia ancora qualcuno che non vi conosca: dateci una definizione della vostra musica, ma senza usare termini in inglese o parole straniere, proviamo a fare tutto in italiano...
Il nostro è rock, una parola inglese che però tutti conoscono bene. È rock veloce, tirato nelle ritmiche, graffiante nei suoi risvolti melodici, sempre presenti anche nei passaggi più urlati e indiavolati; è rock contaminato, a cavallo tra il metal, il punk, il rock più schietto e altro ancora. Ci etichettiamo con l’appellativo di “Nociva Orchestrina” e ci identifichiamo con la mosca, quell’insetto molesto che si posa ovunque e non smette di ronzare finché non la schiacci. Prova tu a prenderla…
2. Qual è, tra i vostri, il pezzo che preferite suonare, e perché? Lo proporrete durante la vostra esibizione?
Al momento è forse “Being someone”. Si tratta di un brano nuovo, inedito, che entrerà a far parte del prossimo album. È entusiasmante, rotondo… ha il tiro giusto. A Tendenze ve lo facciamo sentire. Dato che però stiamo presentando il nuovo album “Towards Which Future”, in uscita proprio sabato 5 in concomitanza della nostra esibizione, vogliamo citare “Human After All”, brano di chiusura del cd. Una vera operetta di 3 minuti, che cambia faccia tante volte quante sono le pieghe dell’essere “umani, dopo tutto”, come dice il titolo, e si chiude in un crescendo tanto lacerante quanto provante da suonare sul palco, che ti obbliga a stringere i denti e spremere davvero tutte le energie residue.
3. Qual è il vostro ricordo migliore legato a Tendenze, sia sul palco che tra il pubblico?
Come non citare la nostra prima esibizione. Correva l’anno 2000, era il nostro terzo concerto in assoluto, il primo serio, e giusto per fare i seri avevamo invaso il vallo di Porta Borghetto con le buste del Lidl trafugate al noto discount per lanciare quello che diventò poi un tormentone, l’omonima “Lidl”. Avevamo 16 anni, e poco dopo coronammo il piccolo sogno di suonare in un concerto underground vero, al leggendario centro “Matassa” di Fiorenzuola, insieme a quelli che allora erano i nostri mentori, Stinking Polecats ed Olio d’Oliva. Può bastare o ci dobbiamo mettere pure la lacrimuccia?
4. Questo festival è la più lussuosa vetrina per i gruppi piacentini, ma esiste davvero una scena musicale piacentina? E se sì, con quali pregi e quali difetti?
La scena piacentina c’è ed è sterminata. È una scena ricca, ogni genere è rappresentato da una pluralità di gruppi, emergenti e affermati, giovani e meno giovani, di respiro locale o addirittura internazionale. Ci sono un sacco di band che continuano il loro percorso da 10 anni o più – rientrare in questa categoria ci fa sentire un po’ orgogliosi e un po’ matusa, eterni supergiovani – e tante altre nascono in continuazione tra i banchi di scuola. Esistono associazioni prolifiche, alcune valide strutture; quello che manca ora è la presenza di locali per la musica live. Abbiamo semplicemente perso tutto quello che avevamo, nel giro di pochi anni. I nostri concerti al Fillmore, al Field, all’El Paso, al For Sale e così via sono ormai ricordi legati ad un’età dell’oro che sembra essersi trasformata in un medioevo.
Uno storico difetto congenito alla vitale scena piacentina? Il campanilismo. Troppa gente muove le chiappe solo per andare a sentire gli amici e snobba tutto il resto, quello che non conosce, quello che pensa non gli piaccia, quello che già non conosce, quello che rifiuta a priori. Sbagliato. Muoversi, sempre. Partecipare, sempre, ascoltare tutti e tutto, non rifiutare nulla per partito preso, imparare a lasciarsi sorprendere.
5. Chiudiamo con un giochino...avete messo da parte qualche centinaia di euro e andate in un'agenzia di scommesse: su chi puntate come vincitore di Tendenze
quest'anno, e perché?
Non conosciamo a sufficienza tutte le band per formulare un’ipotesi credibile, e troppi fattori entreranno in gioco nelle decisioni della giuria. A naso, però, autoescludendoci per questioni di fair-play e perché auto-votarsi fa terribilmente effetto “elezione del consigliere di quartiere”, i fiorenzuolani Flowers e i modenesi Said potrebbero riservare delle interessanti sorprese.