I lavoratori di Sogin devono entrare nel nuovo nucleare. Dove insediarlo, deve essere una decisione bipartisan da prendere in Parlamento. Lo dice Carlo Meazzi (segreteria nazionale Cisl), oggi a Piacenza con Giancarlo Barbieri (Flaei-Cisl) per parlare della situazione di Caorso e di tutti gli altri impianti nucleari italiani, alla luce di della novità decisa dal governo: la nomina del commissario di Sogin Mazzuca (proveniente dall’Ansaldo) e dei suoi vice Nucci e Nardone (Sogin), in vista della costruzione di nuovi impianti. Il futuro di Sogin è incerto, e nel timore del suo spacchettamento, Cisl, Uil e Cgil hanno chiesto un incontro con Mazzuca, da fissare tra 7 e 14 settembre.
‘I lavoratori di Sogin hanno professionalità da valorizzare e possono essere reimpiegati in tutte le fasi riguardanti la produzione di energia nucleare’, dice Meazzi. ‘Noi chiederemo a Mazzuca che il personale venga valorizzato a dovere. Capisco la scelta di Cgil Piacenza di indire uno sciopero degli straordinari a Caorso, ma non la condivido, perché potrebbe ritardare il trasporto del combustibile in Francia, che la popolazione locale vuole. Prima incontreremo il commissario, e poi, se non avremo le opportune garanzie, prenderemo decisioni a livello nazionale, non solo per Caorso, ma anche per tutti gli altri siti’.
Su una possibile nuova centrale a Caorso, Meazzi dice: ‘La decisione sta alla politica, e vorrei che fosse bipartisan, di tutto il Parlamento. E’ chiaro che, ovunque venga costruito un nuovo impianto, posto che lo Stato ne controlli seriamente e in modo trasparente la sicurezza e i processi, le realtà locali, i tecnici impiegati, le università, ne potranno avere grandi vantaggi’.
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