I Giovani Padani rispondono a Samuele Raggi, consigliere provinciale Idv, che ha contestato i provvedimenti del Governo in materia di sicurezza. Ecco il comunicato diffuso dall'ufficio stampa Lega Nord.
Egregio Direttore,
come giudicare le parole del consigliere provinciale Samuele Raggi che accusa il Governo di farsi artefice di "una politica di spot" sui temi della sicurezza?
Le prossime elezioni saranno a primavera, una campagna elettorale in questo periodo sarebbe un po' prematura...
Piuttosto: le marcate e insistenti contestazioni al provvedimento sulla sicurezza - che tanto favore ha incontrato tra i cittadini - le false notizie sui tagli alle forze dell'ordine (ricordiamo a Raggi che la dotazione finanziaria iniziale del dipartimento della pubblica sicurezza per il 2009 è superiore di circa 650 milioni rispetto al 2008, con un incremento del 9 per cento) e gli strumentali attestati di solidarietà appaiono (questi sì) autentica propaganda politica.
La verità è che mentre Raggi e gli altri dipietristi sono vicini a parole alle forze dell'ordine, noi lo siamo nei fatti. E siamo anche vicini alla gente che, dati alla mano, si dice a gran voce soddisfatta per misure come quella dei militari nelle vie cittadine. Lo testimoniano le dichiarazioni degli stessi responsabili dei pattugliamenti nell'ambito dell'operazione "Strade sicure". Sull'efficacia del servizio, poi, non ci sono dubbi: è notizia di ieri l'ennesimo successo messo a segno, che ha portato al fermo di sei immigrati clandestini e alla denuncia di un settimo cittadino straniero che non ha mostrato i propri documenti, rivolgendo minacce di morte contro i carabinieri e i militari del genio.
Mai prima d'ora il presidio del territorio è stato così capillare e la battaglia a favore della sicurezza così completa e incisiva.
I numeri lo dimostrano: nei 14 mesi con la Lega al Governo i crimini sono diminuiti del 13,95 per cento. Nello stesso periodo
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sono stati sequestrati beni mobili e immobili alla criminalità organizzata per un valore di 4,5 miliardi di euro (+31 per cento) e sono stati confiscati beni per oltre 1 miliardo di euro (+179 per cento). 235 i latitanti arrestati (+78%), di cui 11 inseriti nell’elenco dei più pericolosi. Sono aumentati di un terzo (+32%) anche gli arresti (3.315) per reati di mafia. Il combinato disposto delle norme contenute nel dl e ddl sicurezza è la più grande normativa antimafia dai tempi di Falcone in poi.
Per la prima volta nella storia il procedimento di assegnazione dei beni sequestrati sarà più snello: saranno i prefetti della provincia in cui si trova il bene confiscato a decidere della destinazione. Detto questo ci pare che l'Idv pecchi nel centrare gli obiettivi politici. Da una parte non fa che ripetere, a torto, la solita litania dei tagli. Dall'altra cassa i contenuti e fa del giustizialismo cieco e ottuso il suo unico strumento politico.
Movimento Giovani Padani Piacenza
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