[Home Page]
Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
Servizi
Meteo
Aria
Viabilità
Farmacie
Trasporti
Libri
Video TV
Cinema
Rubriche
ReadySteady
Koinè
Speciali
Volontariato
CercoOffro Lavoro
Promessi Chef
Tendenze
Motori
Jazz Fest
Piazza 25 aprile
Festival Blues
Fuori Porta
Maturità
Tribuna politica
Opinioni



Forum Pd: il 18 il prossimo incontro pubblico del comitato per Marino

Pd per Marino, il 18 il prossimo incontro

Lotta alla precarietà, sanità a chilometro zero e no al nucleare; sono questi i tre punti fondamentali emersi dal primo momento di approfondimento sui contenuti della mozione Marino. Nella riunione di martedi 11 agosto si sono approfondite e discusse le tematiche relative al lavoro, al welfare e allo sviluppo, partendo dai contenuti della mozione per poi allargare la discussione, chiedendo a tutti gli intervenuti di esprimere le proprie valutazioni ed idee. Proposte e suggerimenti che saranno poi raccolti e trasmessi ai livelli regionale e nazionale, per arricchire e migliorare la proposta programmatica della mozione. Una costruzione del programma che parte dal basso e dal coinvolgimento degli iscritti e degli elettori, come caratteristica fondamentale della mozione Marino.
Ecco allora che, sulla base di quanto già affermato dallo stesso candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, anche dai cittadini piacentini arriva un no secco alla precarietà nel lavoro. E la proposta, chiara e netta, di un unico contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un salario minimo garantito e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali.
Nel richiamo alle positive esperienze nel campo della medicina di gruppo, come ad esempio quelle di Alseno, Fiorenzuola e Cortemaggiore, si propone lo sviluppo di una sanità a “chilometro zero”, che avvicinando i cittadini ai servizi essenziali di cura e di diagnosi, come ad esempio l'ecografia diagnostica, riesce a rispondere ai bisogni della popolazione, specialmente quella più anziana, in modo efficiente e senza costringere le persone a pesanti spostamenti verso altri centri. Tutto questo anche come razionalizzazione delle risorse, sempre meno disponibili negli ultimi anni.
Il no al nucleare, anche alla luce della vicenda Caorso, evidenzia come debba essere prioritaria la ricerca di un modello di sviluppo alternativo e sostenibile, basato sulle fonti rinnovabili, sulla lotta allo spreco e ai consumi, sul rispetto dell'ambiente. I cittadini hanno chiesto che l'attenzione venga spostata sulle energie alternati e alle innovazioni ad essa collegate, per favorire al contempo la crescita di nuove forme di economia.
I prossimi appuntamenti, aperti a tutta la cittadinanza, si svolgeranno martedi 18 agosto, con un incontro sul tema "Cultura, sapere e informazione" e martedi 25 agosto su "Democrazia, etica e partecipazione". Tutti gli incontri si svolgono alle ore 21 presso la sede del Pd di Piacenza in via Risorgimento 35. L'ingresso è aperto a tutti.

Il caso Gallini

Il “caso Gallini”, così come è stato ribattezzato dalla stampa, pone una questione importante, che va al di là del giustizialismo a tutti i costi o della leggera autodifesa di chi si sente attaccato.
Per quanti ancora non lo sapessero, il dibattito su questa delicata vicenda si è innescato al termine della prima seduta del consiglio provinciale, quando il consigliere Francesconi (PDL) dopo aver confuso il nome di Prandini con Gallini, nominato nell'intervento del consigliere Raggi (IDV), si è lanciato in difesa del neo assessore provinciale al Welfare, riferendo di “una vicenda giudiziaria” ormai conclusa. E’ stato poi lo stesso Gallini nella medesima occasione a parlare di una vicenda “archiviata”. Ecco allora scatenarsi la querelle, in particolare tra l'Italia dei Valori, l'ex Presidente Boiardi e la maggioranza che attualmente ha il compito di governare la Provincia, che ha portato alle luce alcune situazioni che in pochi probabilmente conoscevano fino a quel momento.
Fatte queste premesse, noi pensiamo che il “caso Gallini” imponga in primo luogo una profonda riflessione sul rapporto di fiducia tra gli elettori e le istituzioni politiche, rapporto che è andato deteriorandosi con il passare degli anni e soprattutto degli scandali legati alla politica. Il necessario cambio di rotta, auspicato da tutti e praticato da pochi, ci porta a compiere alcune riflessioni, che si tramutano in domande ben precise per chi attualmente governa la Provincia.
Non si tratta di giustizialismo, perché se di questo si trattasse, la questione potrebbe essere liquidata con un semplice “la legge non impedisce a Gallini, che ha pagato il suo debito estinguendo di conseguenza la sua colpa, di ricoprire cariche elettive oppure di essere nominato assessore”.
Ma proprio in questa risposta sta la preoccupazione di quanti, come noi, hanno a cuore l'etica della politica. Perché attraverso questa risposta, oppure attraverso quella fornita dal Presidente Trespidi (“per me il caso è chiuso, Gallini ha prodotto un certificato penale e un casellario giudiziale nel quale non viene menzionato nulla”), si svicola da quello che è il problema vero: perché ad una precisa interrogazione parlamentare dell'onorevole Petrini, l'allora ministro della Giustizia Castelli (Lega Nord)  rispose con un rapporto dettagliato sulla condanna subita da Gallini? (come si legge sul sito della Camera http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_14/showXhtml.Asp?idAtto=59437&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27gallini%27+%7C+%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27).
Ecco allora il vero problema. In nome della trasparenza e della necessaria fiducia tra gli elettori e l'istituzione, era opportuno, politicamente parlando, nominare assessore una persona che nel corso della sua storia politica ha avuto questo "incidente di percorso" pubblicamente dichiarato dall'ex ministro Castelli?
A noi pare di no e per questo chiediamo al Presidente della Provincia Massimo Trespidi se alla luce di questi sviluppi intenda assumere una nuova posizione sulla vicenda.
Perché la domanda è questa: ha sbagliato l'allora ministro della Giustizia Castelli (Lega Nord), attribuendo a Gallini una condanna che non ha mai subito? Oppure c'è qualche imbarazzo a dover prendere una posizione sulla questione sollevata in aula dal consigliere Francesconi?
Il Presidente potrebbe, ma soprattutto dovrebbe chiedere pubblicamente a Gallini perché abbia tenuta nascosta a tutti una vicenda così importante. Questo è l'interrogativo più grave, che merita necessariamente una risposta. E la domanda è talmente lecita che anche una convinta sostenitrice dell'UDC, nei giorni scorsi dalle pagine delle lettere a Libertà, ha chiesto la stessa identica cosa a chi ha fatto questa scelta.

Comitato piacentino a sostegno della candidatura di Ignazio Marino alla segreteria del Partito Democratico
 

 
Voci correlate:
  • Ignazio Marino
  • Partito Democratico
  •    facebook  twitter  invia

     stampa

    Commenti:



    INSERISCI COMMENTO:

    *nome:
    *e-mail:

    titolo:

    descrizione (max.255 caratteri):

      Accetto le clausole realtive al trattamento dei dati personali.





    PiacenzaSera è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
    Edita da Codex10 - Società Cooperativa - P.IVA 01443570336 - Soluzioni internet realizzate da GeDInfo - Società Cooperativa.
    Per informazioni su come inserire la tua pubblicità su www.piacenzasera.it invia un'email a commerciale@piacenzasera.it