Anche Albertina Soliani, senatrice del PD, aderisce all’iniziativa “Ferragosto in carcere” promossa da Radio Radicale e della rubrica settimanale Radio Carcere.
Il 14, il 15 ed il 16 agosto parlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici si recheranno nei 205 istituti penitenziari italiani che ospitano 63.587 detenuti.
Sarà una ricognizione approfondita, appositamente effettuata nei giorni di maggiore distrazione dell’opinione pubblica, si tratta infatti del week-end di ferragosto, per valutare lo stato di emergenza in cui vivono le carceri italiane e, con esse, i denuti ma anche gli agenti della Polizia Penitenziaria i dirigenti e gli operatori. La massima capienza dei 205 istituti è infatti di 43.100 con un esubero dunque di oltre 20.000 persone.
La visita ha l’obiettivo di capire i bisogni e proporre soluzioni legislative adeguate perché come recita l’articolo 27 della Costituzione: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
La senatrice Soliani ha visitato venerdì 14 agosto la casa circondariale di via Novate a Piacenza.
Foti (Pdl): "Attenzione per la polizia penitenziaria"
“Lo situazione delle carceri italiane, a partire da quello della casa circondariale di Piacenza, mi è ben noto anche senza avere aderito all'iniziativa 'Ferragosto in carcere 2009' . Non guasterebbe comunque che nei commenti tutti rivolti allo stato in cui vivono i detenuti ci si ricordasse pure degli agenti di Polizia Penitenziaria che, in condizioni non certo migliori, svolgono con ammirabile abnegazione il proprio lavoro” lo sostiene il deputato piacentino Tommaso Foti (Popolo della Libertà).
“ In ogni caso - continua l'esponente del PdL - deve essere ben chiaroche il sovraffollamento delle carceri non può essere l'alibi per rimettere in libertà i condannati, magari attraverso un provvedimento di indulto che e' un palliativo atteso che, come l'esperienza ci insegna, dopo pochi mesi si è al punto di prima”.
“ Chi ha commesso dei reati ed è stato riconosciuto colpevole deve pagare il proprio debito con la società - conclude l'on. Foti - sicché quello che si deve fare è, da una parte, costruire nuove carceri in cui la dignità delle persone sia rispettata e, dall'altra, costringere i paesi di provenienza a riprendersi i delinquenti comunitari ed extracomunitari , che rappresentano una percentuale particolarmente significativa della popolazione carceraria”.
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