" La sentenza del Tar del Lazio che ha vieta ai docenti di religione di partecipare agli scrutini, concorrendo a determinare il voto finale degli studenti, è discriminatoria e va annullata nei successivi gradi di giudizio.La decisione del ministro Gelmini di ricorrere al Consiglio di Stato contro la detta sentenza, quindi, e' giusta ed è opportuna". Lo afferma il deputato piacentino Tommaso Foti (Popolo della Libertà).
" Chi sceglie liberamente di studiare una materia deve essere valutato - sostiene il parlamentare - tanto piu' se sceglie di approfondire un elemento essenziale della cultura nazionale"
" Uno Stato autenticamente laico - aggiunge l'on. Foti - dovrebbe preoccuparsi di valorizzare tutte le identità e non vi è dubbio che nel nostro Paese il fenomeno religioso ha una propria dimensione sociale e culturale che si esprime con presenze significative in moltissimi settori della societa''.
" La sentenza del Tar del Lazio è invece un fuori luogo - a giudizio dell'esponente del Popolo della Libertà - atteso che il nostro ordinamento prevede la possibilità di scegliere se frequentare o meno l'ora di religione, lasciando quindi a tutti libertà di culto e considerando l'insegnamento cattolico una materia scolastica al pari delle altre".
" Decisioni della magistratura come quella in esame - conclude l'on. Foti - realizzano una somma ingiustizia, conculcando i diritti della stragrande maggioranza degli studenti. Non sono più accettabili decisioni della magistratura fondate su di un'ideologia relativista che contrasta con il sentire profondo della nostra gente".
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