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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Cosa può fare il Pd per l'Italia? L'opinone del comitato "Per Bersani" di Fiorenzuola

Se la crisi economica e sociale è ben riconoscibile nel panorama mondiale “globalizzato”, non possiamo vivere nell’illusione che l’Italia ne sia fuori grazie  alle magnifiche sorti personali del presidente Berlusconi nè grazie ai decreti insufficienti se non dannosi del governo di destra .

Anche i recenti dati sull’aumento della povertà in Italia, con il triste primato al Sud, denunciano ancora una volta con la crudezza dei numeri, cioè della realtà, la dimensione della crisi economica e sociale dell’Italia. Sono tutti aperti i nodi: è urgente la riforma del welfare per chi vive in condizioni di povertà; sono necessari ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro, per i precari; e’urgente la riduzione delle tasse su salari e pensioni; servono provvedimenti, investimenti a sostegno delle imprese per l’occupazione e l’innovazione. Anche l’ultimo decreto governativo anticrisi e’ parziale e insufficiente per tutelare l’occupazione e l’attività delle piccole e medie imprese, come quelle della nostra provincia .

E c’è anche la beffa del federalismo che invece nei decreti del governo è centralizzazione di risorse da erogare , non si capisce bene quante né quando, alle amministrazioni “amiche” o che minacciano la secessione, come la Sicilia.

E poi lo scandalo degli interventi su scuola e università: i tagli di risorse e personale; la colpevole superficialità ed ignoranza nelle dichiarazioni e nei provvedimenti; l’irresponsabile sottovalutazione del ruolo della scuola, della cultura, della ricerca per il futuro dei giovani e dell’Italia!

Nell’avanzare la propria candidatura alla segreteria nazionale del PD, Pier Luigi Bersani ha la lucidità di vedere bene il problema fondamentale da cui partire: per affrontare le questioni italiane più gravi, che sono la ingiusta distribuzione della ricchezza e il blocco della mobilità sociale, serve una sintesi tra programmi sociali solidali ed economia di mercato. L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, su tutti i lavori: l’attività lavorativa sicura, regolare, dignitosa, equamente remunerata, per essere a pieno titolo cittadini del proprio Paese.

Riteniamo che questa sia una proposta forte, che mira anche ad un Piano Europeo che tenga ben saldi insieme lavoro, produttività, investimenti finanziari e tecnologici per le imprese.

Una strategia per gli obiettivi della giusta redistribuzione delle risorse, della qualità sociale, della qualità ambientale (economia verde, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale).

 La difesa della democrazia e della convivenza civile ci impegna a sfide epocali complesse che Bersani individua. La nuova rotta da seguire nel XXI secolo è il senso del limite, per continuare ad abitare la terra, per garantire la convivenza democratica, la coesione sociale, la pace.

Una cultura e una politica per una Italia nuova :

salvaguardare le identità e sconfiggere le disuguaglianze; preservare le libertà e garantire la sicurezza e la legalità; valorizzare il merito e abolire i privilegi; regolare la globalizzazione e l’immigrazione che mettono in sofferenza maggiore là dove gli individui sono più deboli e più soli; far crescere la responsabilità dei singoli e quella dello Stato; preservare l’unità nazionale ed attuare un federalismo fiscale che dia reali poteri finanziari alle autonomie locali su cui oggi il governo scarica, coi tagli di risorse,il peso della crisi.

Uno Stato laico che garantisca a tutti libertà di coscienza e di culto; un governo che sappia misurare le decisioni con la velocità delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologiche; dare nuove regole al lavoro e al mercato; tutelare i beni collettivi: l’ambiente, le risorse naturali, il patrimonio artistico e culturale.

E Pier Luigi Bersani ha dimostrato la forza delle idee chiare, la concretezza amministrativa e di governo di chi ha i piedi per terra, la capacità innovativa: doti che servono in questo momento ad un Partito che deve avere identità chiara, capacità di ascolto, capacità decisionale, organizzazione forte .

IDENTITA’, PROGETTO, ORGANIZZAZIONE

Il PD ha un’alta concezione della politica come servizio al Paese: né correntismo né partito personalistico, ma l’esercizio del confronto. E’ il nuovo che abbiamo di fronte, per questo vogliamo un partito consapevole delle proprie radici su cui saldamente costruire sapendo che nel PD, come nella vita, sono i giovani che dobbiamo allevare per fare futuro.

Nei mesi scorsi debolezze e limiti si sono rivelati nella mancanza di una identità chiara di proposte e di progetto e nella confusione di quale organizzazione dare al PD.

Poiché vogliamo essere un partito, la nostra struttura va organizzata, senza paure nè fraintendimenti strumentali: sono gli iscritti, che compiono liberamente la scelta di iscriversi, i gangli di una rete che certo va estesa agli elettori, ai cittadini. Ma è’sugli iscritti che possiamo contare di più per radicarci tra la gente, nei territori, per sviluppare un’iniziativa politica fatta di lavoro quotidiano e capillare che parte dai circoli e va in mezzo alla gente che lavora e produce, ai giovani e alle donne, agli anziani e là dove le condizioni economiche e sociali sono più difficili. Se il partito è forte e strutturato funziona meglio anche il rapporto tra centro e periferia ed è più riconosciuto il valore delle autonomie regionali e territoriali.

E agli iscritti vanno riconosciuti diritti fondamentali così come va regolata in modo più trasparente e chiaro la partecipazione degli elettori alle primarie, soprattutto a quelle per l’elezione del segretario nazionale del partito, perché non sia possibile a nessuno inquinarne l’esito.

Proprio perché siamo consapevoli di vivere nel XXI secolo, dove un ruolo fondamentale è giocato dall’ informazione televisiva (va risolto, dice Bersani, il conflitto di interessi , dove la complessità dei problemi , specie se strumentalizzata, genera insicurezze, paure, chiusure, abbiamo ben chiara l’importanza di nuove forme di relazione con tutte le espressioni della società: sindacato, organizzazioni economiche, associazioni ambientaliste, volontariato attraverso forme più efficaci e più ampie di consultazione, per sentire i pro e i contro, e poi decidere. Perché alla fine c’è una autonomia e una responsabilità della politica in quanto arte della mediazione e poi della decisione , e alla fine il rispetto del principio di maggioranza, su cui si basa la democrazia, anche quella interna ad un partito serio.

Naturalmente forte identità non vuol dire isolamento, anzi; nel bipolarismo della democrazia italiana più forte è la nostra capacità di proposta ed iniziativa più ampia è la possibilità di costruire alleanze tra il PD e altre forze riformiste, laiche ed ambientaliste , forze che oggi come noi sono all’opposizione in parlamento e hanno a cuore le sorti della democrazia. Una alleanza nuova e solida che sappia costruire alternativa alla destra. Ce n’è bisogno.

 
 

COMITATO A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI PIER LUIGI BERSANI A SEGRETARIO NAZIONALE DEL PD .

 

NICOLETTA BARBIERI

ADRIANA BERTONI

GIUSEPPE BRUSAMONTI

AUGUSTO BOTTIONI

GIOVANNI COMPIANI

ALESSANDRA FANTI

MAURO FORNASARI

ALBERTO LAPI

MATTEO TIROTTO

CLAUDIA VERDIANI

 

 
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