Il faldone di 64 pagine sigliato dalla Regione Emilia Romagna per il progetto del Terzo Ponte tra Castelvetro e Cremona era misteriosamente scomparso, finendo al centro di un piccolo giallo. Il Ministero, infatti, non lo aveva incluso nella Via (valutazione d’impatto ambientale), precisando di non averlo ricevuto in tempo, e mettendo in allarme le istituzioni piacentine che ad esso si affidavano per ridurre l’impatto del ponte sul territorio.
Il documento conteneva infatti le osservazioni dei Comuni interessati, a partire da Castelvetro, e della Provincia di Piacenza, e indicava una serie di modifiche migliorative al progetto (tra cui la costruzione il più possibile ‘rasoterra’ del ponte, in gran parte sopraelevato) e importanti mitigazioni ambientali per il territorio. Da ciò si capisce il valore della delibera e la necessità per il territorio piacentino che venisse inclusa nella Via.
Perciò dalla Provincia si sono mossi gli assessori Patrizia Barbieri (programmazione e sviluppo economico) e Sergio Bursi (infrastrutture e viabilità), che con Francesco Marcotti, sindaco di Castelvetro e vicepresidente del consiglio provinciale, hanno chiesto garanzie alla Regione Emilia Romagna.
Garanzie confermate a voce e con una lettera siglata dall’assessore Lino Zanichelli, il quale ribadisce che le prescrizioni indicate nella delibera di giunta regionale, inviate al Ministero prima dello scadere dei termini, saranno comunque sostenute dalla Regione nelle fasi successive di approvazione del progetto.
Alessia Strinati
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