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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Emiliana conserve, Rabboni: "C'e' l'impegno della Regione"

AGGIORNAMENTO - Nella riunione che si è tenuta ieri pomeriggio nel municipio di Podenzano, l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni ha assicurato "il coinvolgimento diretto della Regione, in stretto raccordo con l’assessorato regionale allo Sviluppo economico, nell’accompagnare Emiliana conserve in una fase delicata e complessa com’è quella attuale, in particolare nei confronti del mondo del credito”.
Nel corso dell'incontro, che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati, è emersa  l'indicazione forte di "fare sistema" per garantire la regolare campagna del pomodoro, il cui mancato svolgimento avrebbe per l'appunto ripercussioni gravissime sull'intera economia dell'Emilia Romagna. Pierluigi Ferrari, vice presidente della Provincia di Parma, che segue da tempo la vicenda, ritiene "che la disponibilità di tutte le forze presenti alla riunione di oggi possa fare ben sperare: occorre fare sistema" ha ribadito "e il sistema c’è".
 

E' ancora in corso l'incontro in Municipio a Podenzano, tra l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Piacenza Filippo Pozzi, il vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari, presidente dell’Associazione Distretto pomodoro da industria, il vicesindaco di Busseto Pietro Puddu e di Podenzano Alessandro Ghisoni, i rappresentanti delle forze sociali ed economiche, i presidenti delle organizzazioni dei produttori, i sindacati e i sottoscrittori dell’accordo per il mantenimento dell’attività degli stabilimenti.

“Fare sistema” per l’Emiliana Conserve, per garantire l’apertura della campagna del pomodoro alla grande azienda di trasformazione che con i suoi due stabilimenti (uno a Busseto e uno a Podenzano, nel piacentino) lavora circa 2 milioni di quintali l’anno e occupa centinaia di dipendenti tra stabili e stagionali. È l’indicazione forte che sta emergendo dalla riunione per fare il punto sulla difficile situazione dell’azienda, la cui crisi avrebbe ripercussioni pesantissime sull’intera economia regionale del settore del pomodoro e sul prezzo stesso della materia prima.

"C'è una grande unità d'intenti - dichiara a PiacenzaSera.it il primo cittadino di Podenzano Alessandro Ghisoni - per arrivare a una soluzione. Queste sono senza dubbio ore decisive".

Per affrontare le difficoltà finanziarie dell’Emiliana Conserve, per la cui gestione si è fatta avanti una cordata d’imprenditori, anche le istituzioni hanno promesso il proprio impegno, a partire dalla Regione Emilia Romagna: proprio oggi l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha garantito “il coinvolgimento diretto della Regione, in stretto raccordo con l’assessorato regionale allo Sviluppo economico, nell’accompagnare l’azienda in una fase delicata e complessa com’è quella attuale, in particolare nei confronti del mondo del credito”.

Istituzioni dunque compatte per salvare e rilanciare l’Emiliana conserve, l’azienda privata più grande del Nord Italia nella realizzazione di prodotti a base di pomodoro, per preservare la sua attività e i suoi stabilimenti e soprattutto per tutelare i lavoratori che vi sono occupati.

“L’Emiliana Conserve, con i due grandi poli nel Parmense e nel Piacentino, è una realtà assolutamente strategica per l’economia del pomodoro in chiave non solo locale ma regionale, anche nel garantire quel “punto di equilibrio” che ha caratterizzato finora il sistema. Anche per questo occorre fare tutto il possibile per consentire l’avvio immediato della campagna e la ripresa della produzione in tempi brevi. Mi sembra che la disponibilità di tutte le forze presenti alla riunione di oggi possa fare ben sperare: occorre fare sistema, e il sistema c’è”, commenta Pier Luigi Ferrari, vice presidente della Provincia di Parma e presidente dell’Associazione Distretto per il pomodoro da industria, che da tempo segue la situazione dell’azienda. Proprio su iniziativa di Ferrari nei giorni scorsi si era riunito un tavolo interistituzionale sulla Emiliana Conserve a Parma, nella sede di Piazzale della Pace.

A rischio sarebbe la campagna del pomodoro, con in gioco circa 50 posti di lavoro fissi e 400 per quanto riguarda gli stagionali, tra Busseto (Parma) e Podenzano. “Si deve fare a tutti i costi” ha dichiarato a un quotidiano Massimo Bussandri della Cgil. In gioco ci sono non soltanto le ricadute occupazionali, ma la stessa tenuta del mercato del pomodoro. L’azienda infatti tratta due milioni di quintali di prodotti (pari al 10% del mercato regionale). Le conseguenze di una fallimento potrebbero avere dunque ricadute pesantissime non solo a livello locale, ma interessare di fatto tutta la regione.

La crisi nasce tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, con la notizia di difficoltà finanziarie. Ma la svolta si verifica il 17 luglio quando la proprietà informa i sindacati che senza 12 milioni e mezzo di euro (di cui 6 da reperire attraverso le banche) l’azienda non potrà più operare. Dieci giorni dopo viene annunciata dall’assemblea dei soci la messa in liquidazione della società.

E’ a questo punto che entra in scena una cordata che si dice disponibile a rilevare la compagnia. Si tratta di 14 aziende, formata da produttori di pomodori e le aziende di servizio.

Per ora le sigle sindacali, come ribadito nella conferenza stampa di oggi, in attesa di comprendere come evolverà la complessa vicenda legata alla proprietà dell’impresa e ai futuri piani industriali, chiedono che sia assicurata lo svolgimento della campagna di lavorazione del pomodoro, giudicata assolutamente indispensabile. “In caso negativo” dichiara Bussandri “I lavoratori sono pronti ad incatenarsi ai cancelli della fabbrica”.

 
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