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Di Luca doping, "Se positivo alle controanalisi smetto"

Danilo Di Luca, trovato positivo all'Epo ricombinante Cera all'ultimo giro d'Italia, rischia ora due anni di squalifica. L'Uci, infatti, chiederà al Tribunale nazionale antidoping del Coni questa sanzione per il corridore abruzzese, oltre alla cancellazione di tutti i risultati ottenuti dopo il 20 maggio scorso.

Di Luca, 33 anni, è giunto secondo all'ultimo Giro d'Italia: in classifica generale, al termine della cronometro di Roma che ha segnato la fine della corsa del centenario, era separato dal russo Denis Menchov da soli 41 secondi. Ha vinto due tappe - la 4/a, da Padova a San Martino di Castrozza il 12 maggio, e la 10/a, da Cuneo-Pinerolo, il 19 - ed ha indossato la maglia rosa per otto giorni. Complessivamente, nella varie edizioni del giro a cui ha partecipato, il corridore abruzzese ha indossato la maglia rosa per 25 giorni, superando big del calibro di Fiorenzo Magni, Felice Gimondi, Giovanni Valetti e Gilberto Simoni (dei tre l'unico corridore ancora in attività), fermi a 24.

'SE POSITIVO A CONTROANALISI SMETTO'* - "Ma sarei stato così stupido da prendere la Cera un anno dopo che è stata scoperta a Riccò, Sella, Rebellin, al Giro d'Italia poi?". Danilo Di Luca risponde così al telefono, mentre sta rientrando a Pescara, sulla sua sospensione per doping che gli è stata comunicata oggi dall'Uci. La notizia della positività è stata comunicata stamattina al telefono da un medico Uci alla moglie Valentina, direttamente a Pescara. Valentina Giuliani, figlia dell'ex corridore Stefano, l'ha poi rivelata al marito dopo la fine della tappa del Brixia Tour. "Cado dalle nuvole - ha detto Di Luca
- è davvero strano, tanto che non so neanche dire come sto in questo momento".

Dopo la notizia della sospensione per la positività al Cera, Danilo Di Luca non ha potuto proseguire la propria corsa al Brixia Tour (in provincia di Brescia), dove da oggi era impegnato. "Due anni per me sarebbe una squalifica pesantissima, che mi avrebbe indotto a smettere - ha detto al telefono all'ANSA, il leader della Lpr-Brakes -. Si parla di Cera, ma io non l'ho assunto, anche perché sono stati trovati positivi tanti atleti e cadere in questa trappola sarebbe stato davvero stupido".
"Per me - ha spiegato l'atleta abruzzese - adesso è importante fare le controanalisi in un altro laboratorio e non in quello di Parigi, perché mi è stato detto che usano metodi strani. Due personaggi dell'atletica leggera, trovati positivi, si sono rivolti ad un altro laboratorio che ha sovvertito l'esito del test". "Come mi sento? E come devo sentirmi?
So quello che mi aspetta - ha concluso Di Luca, vincitore del Giro d'Italia nel 2007 e secondo quest'anno, alle spalle del russo Denis Menchov -. Ma soprattutto sono consapevole che, se dovesse essere tutto confermato, sarà la fine. Adesso devo vedere cosa fare, non potrò gareggiare fino al 3 agosto prossimo, giorno in cui verranno effettuate le controanalisi".

 

 
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