L'INTERVISTA A GINO STRADA - Lo scorso 14 luglio Napolitano aveva dichiarato: "Dobbiamo registrare con dolore la perdita di un soldato. Siamo solidali con i feriti, ma siamo anche persuasi che ci sia ampia comprensione e condivisione nell'opinione pubblica italiana nel portare avanti questo impegno. La lotta al terrorismo va conclusa sradicando questo fenomeno "anche nei teatri di operazione piu' duri".
Ad incalzare Gino Strada l’intervento di uno spettatore che aveva detto la sua su Napolitano. La considerazione è rimasta ‘congelata’ per alcuni minuti e apparentemente dimenticata per altre domande. Poi Strada ha infiammato il dibattito del dopofestival di Bobbio, estendendo il discorso alla nostra classe dirigente. ‘‘L’Italia è la Repubblica dei delinquenti-politici: tutti guerrafondai, giustificano ogni cosa – dice - Come potrei stimarli? Lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei giorni scorsi ha parlato contro la Costituzione, giustificando l’intervento dei nostri militari in Afghanistan a dispetto dell’articolo 11 contiene già la posizione dell’Italia nei confronti della guerra. Io credo nella Costituzione, nella difesa sua e dei suoi contenuti’’.
Cosa dice l’articolo 11 della Costituzione? ‘‘L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo’’.
Anche Marco Bellocchio ha fatto le sue considerazioni:‘‘Se il 70 per cento del territorio afghano è controllato dai talebani, come ha spiegato Strada, significa che la missione è destinata a fallire. Eppure in Italia non c’è un solo giornale che condanni esplicitamente la guerra. Anzi, molti omettono notizie come questa, facendo informazione parziale’’.
Gino Strada al Bobbio Film Fest
A Bobbio per presentare ‘‘Domani torno a casa’’, il documentario realizzato da Fabrizio Lazzaretti e Paolo Santolini nel quindicesimo anniversario di Emergency, il suo fondatore Gino Strada parla dell’associazione, dei due ospedali realizzati in Sudan e in Afghanistan, del contributo di Piacenza per realizzare la clinica in cui è stato operato uno dei due bambini protagonisti della pellicola, e della sua visione della guerra. ‘‘La guerra dipende dal denaro e dalle decisioni di persone mentalmente sottosviluppate – dice ai redattori di Radioshock, pazienti psichiatrici – E’ la cosa più sconvolgente e rivoltante che ci possa essere per me. In questo senso mi definisco contro la guerra e non pacifista: nella visione del mondo dei pacifisti la guerra è contemplata, nella mia non esiste’’.
Il medico di Emergency parla anche della Cecenia, il Paese che rimpiange di non essere riuscito ad aiutare fino ad oggi. ‘‘Abbiamo chiesto di poter costruire un ospedale in Cecenia poco dopo lo scoppio della guerra. Non abbiamo ottenuto nemmeno risposta dalla Russia’’.
Poi sulla situazione in Afghanistan: ‘‘Oggi è particolarmente preoccupante per noi. Solo pochi giorni fa c’è stata una pioggia di razzi a qualche centinaio di metri dalle nostre strutture’’.
E ancora l’impegno per il mondo in generale: ‘‘La geografia della tragedia è talmente vasta che si potrebbe far girare un mappamondo, chiudere gli occhi e puntare il dito su un paese a caso: ovunque c’è bisogno di aiuti’’.
Intanto, per assistere alla proiezione del documentario che si terrà stasera, un’ampia folla si è già radunata ai cancelli dei chiostri di San Colombano.
Alessia Strinati
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