"Aree militari, due anni persi. Ora definiamo le priorità che possano essere concretamente realizzabili per la comunità: si tratta di aree che si trovano in centro storico, come l'ospedale militare, la caserma Nicolai e l'ex laboratorio Pontieri. Se fossero restituite alla città, offrirebbero nuovi spazi culturali, economici e sportivi per la città". Questa la posizione degli onorevoli Tommaso Foti (Pdl) e Massimo Polledri (Lega), che sono intervenuti pubblicamente in attesa della convocazione del tavolo delle aree militari prevista per lunedì.
Riunione che arriva quando è fresca la notizia del ridimensionamento, all'interno del protocollo d'intesa siglato tra Comune e il ministero della Difesa per la permuta delle aree militari della città, delle aree stesse messe a disposizione. Questo aspetto, non di poco conto, unito alla scadenza del documento stesso, fissata per la prossima primavera, portano alla necessità di rivedere i contenuti del progetto stilato dall'amministrazione comunale. Progetto che vedeva al suo interno il recupero dell'area ex Pertite, con la realizzazione di un parco al suo interno. Opportunità definitivamente sfumata (come confermato in commissione consiliare due giorni fa dal vice sindaco Francesco Cacciatore). Non solo: secondo quanto hanno riferito Polledri e Foti l'area ex Pertite, insieme a quella che ospita l'arsenale, sarebbero le uniche compatibili con le esigenze del ministero della Difesa (ossia per le superfici disponibili) per la realizzazione di un nuovo polo militare.
Per i due parlamentari sarebbe da preferire la seconda opzione, ossia quella dell'Arsenale. Ma occorre mettere dei paletti fissi: indicando chiaramente quali sono le aree da permutare. Foti le indica chiaramente, e sono quelle che si trovano in centro: la Caserma Nicolai, l'ex laboratorio Pontieri, e l'ex ospedale militare. "I militari non hanno cambiato il passo, è inciampata la giunta comunale - affermano -. Ora noi siamo disponibili ad andare a Roma a trattare insieme a tutti. Con l'onorevole De Micheli e il collega Bersani, mettendo insieme le nostre idee. Quello che occorre aver chiaro è che i progetti devono contenere 2 grammi di lucida utopia, non due chili".
|