Altro passo verso la dismissione per Arturo. Dall'ex centrale di Caorso partiranno, da martedì prossimo fino a settembre, 600 fusti di materiale a bassa radioattività. Guanti, tute, pezzi di legno che verranno trattati a Roma dalla società per l'ecoingegneria nucleare Nucleco, che si occuperà del ricompattamento dei fusti destinati ad approdare, in futuro, nel deposito nazionale.
A dare la notizia il sindaco di Caorso, Fabio Callori, raggiunto telefonicamente dalla redazione. Martedì il primo invio di materiale: circa 100 bidoni che arriveranno a Roma su appositi camion. Entro il mese di luglio verrà effettuato un secondo invio, per poi concludere il trasferimento nel mese di settembre.
In questi giorni si è tornati a parlare, con prepotenza, della possibilità di un ritorno al nucleare per Caorso. possibilità tuttavia remota per il primo cittadino. "Non è sicuramente possibile nè riattivare il vecchio impianto, ne' tantomeno far lavorare personale all'interno di un'area che deve essere bonificata - afferma Callori - , operazione che si concluderà non prima del 2019. Prima di anticipare la collocazione di possibili siti e di gettare in allarme la popolazione, meglio attendere che questi siano stati davvero scelti in via ufficiale. ad ogni conto, il Governo ci ha assicurato che si procederà in modo partecipato. E deve essere deciso, come condizione assoluta per il ritorno al nucleare, anche la collocazione del deposito nazionale delle scorie".
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