Si prepara già il sequel di St. Trinian’s, esplosiva commedia inglese ambientata in un college decisamente fuori dagli schemi. Il film, girato a quattro mani due anni fa da Oliver Parker e Barnaby Thompson, è un frizzante cocktail di colori e spiritose gag che ha per protagoniste le giovani studentesse del St. Trinian’s, in cui a dettare legge è l’anarchia, intesa come libera espressione del pensiero e dello spirito in ogni sua forma.
La pellicola è il gustoso remake di un film storico per l’Inghilterra, intitolato Le belle di St. Trinian’s e girato nel 1954, e si rifà anche a una serie di fumetti. Un passo indietro e si salta dalla finzione alla realtà, perché un college britannico in cui la parola d’ordine era libertà è realmente esistito, ad Edimburgo tra gli anni Venti e gli anni Quaranta.
Il nuovo St. Trinian’s è invece ambientato nell’epoca contemporanea, ed è tanto attuale che non può fare a meno di citare addirittura Camilla Parker-Bowles, la consorte di Carlo d’Inghilterra, che nella pellicola cambia cognome per diventare direttrice della scuola.
Annabelle (Tallulah Riley), che ha lasciato un istituto molto più blasonato e conformista dopo essere stata a lungo il bersaglio di un’altra studentessa, viene “abbandonata” al St. Trinian’s dal padre Carnaby (Rupert Everett), un collezionista di opere d’arte che è anche il fratello della direttrice del college, Camilla (lo stesso Everett). Circondata da emo, ninfette, geeks e altre esponenti di ogni possibile sottogenere giovanile, come da languide professoresse di spagnolo (Caterina Murino) o nerborute insegnanti di hockey e tiro al bersaglio, Annabelle vorrebbe scappare e tornare dal padre, inutilmente. Avrà l’occasione di apprezzare, e addirittura di difendere il mondo alternativo in cui è stata catapultata.
Il St. Trinians è preso d’assalto dal nuovo ministro dell’istruzione (Colin Firth), padre della vessatrice di Annabelle nonché ex amante di Camilla. Per non far chiudere la scuola le studentesse avranno un doppio compito: dimostrare di essere scolasticamente preparate e riuscire a raccogliere l’ingente somma di denaro necessaria a coprire i debiti del college. Le aiuteranno Flash (Russell Brand) un piccolo criminale con cui fanno affari da tempo (in pausa-studio le ragazzine, oltre a farsi terribili scherzi, preparano vodka, sigari e altra merce di contrabbando da rivendergli), “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, la generosità e la determinazione di cui tutte, grandi e piccine, timide e estroverse, sono dotate. E, suo malgrado, l’ingenuità del padre di Annabelle.
Nel cast la band Girls Aloud, la top model Lily Cole, la protagonista di O.C Mischa Barton, la nuova bond-girl Emma Arterton nel ruolo della capoclasse. Molte belle ragazze, nessuna volgarità, tanta comicità sottile, rappresentata tra l’altro dai tre esponenti di spicco della commedia teatrale e cinematografica inglese: Everett, Firth e l’istrionico Stephen Fry, qui nelle vesti del conduttore di un quiz per studenti.
St. Trinian’s, insomma, non va confuso con American Pie, né tantomeno uno dei classici film per ragazzine che si proiettano solitamente al cinema d’estate. E’ la proposta più fresca e gradevole, ironica e intelligente che ci sia, in questo momento, nelle nostre sale.
Alessia Strinati