“Lodigiani e piacentini: da oggi chiamateli “cugini”. Due territori fra loro confinanti, integrati dal punto di vista dei trasporti , dell’occupazione, dell’economia, ma così poco abituati a parlarsi: la provincia lombarda e quella emiliana sembrano distanti anni luce, ma a questo vuoto “storico” hanno promesso di porre rimedio Pietro Foroni e Massimo Trespidi, neo-presidenti delle rispettive province.
A legare le due figure, un destino politico piuttosto simile: entrambi, non senza sorpresa, hanno vinto le recenti elezioni ed entrambi hanno portato il centrodestra al governo laddove non c’era mai stato.
Il fatto che abbiano messo in agenda il loro incontro solo pochi giorni dopo l’insediamento è indice della fortissima volontà di collaborare: “la conferma di questa intenzione arriva dall’importanza dei temi che con l’amico Massimo abbiamo discusso – spiega Foroni –: partiremo da un coordinamento congiunto sui lavori per il ponte di barche e per il ponte definitivo sul Po, ma da quello spunto proseguiremo per stringere patti sul turismo, sulla promozione dei territori nel modo che risulti più funzionale ad entrambi, su quella risorsa importantissima che è il fiume Po”.
In un campo come quello delle eccellenze agro-alimentari, il Piacentino potrebbe essere un traino formidabile, visto che già oggi l’Oltrepo emiliano sforna prodotti (soprattutto la salumeria) noti in tutta Italia.
Ed ancora, nel settore universitario entrambe le province sono interessate a sostenersi vicendevolmente, tanto più che gli spostamenti degli studenti incidono direttamente sul tema dei trasporti.
“Il Lodigiano – ha dichiarato Trespidi - é la nostra porta verso Milano, che geograficamente ci é molto vicina. Con Lodi vogliamo parlare anche di Expo 2015, un evento nel quale crediamo e nel quale intendiamo investire. Con Lodi, Cremona e Pavia vogliamo collaborare anche su altri temi, in particolare sul tema del fiume Po”.
Trespidi ha anche riflettuto sul recente dramma del ponte: “l’unica cosa positiva di questa vicenda è che ha permesso a tutti noi di capire quanto lodigiani e piacentini abbiano interessi comuni e quanto la vita di migliaia di persone si sviluppi attraverso i due territori”. (fonte ufficio stampa)