Centrale operativa Piacenza soccorso: potenziate le garanzie di sicurezza - Venerdì al 118 di via Anguissola presentazione delle novità
Potenziata la centrale operativa Piacenza soccorso del 118 collocata in via Anguissola 5 a Piacenza. Il servizio (che risponde alle chiamate dei cittadini per emergenze e urgenze e che coordina l’attività di risposta del sistema provinciale) ha recentemente incrementato le proprie risorse tecnologiche, in rete con l’intero sistema regionale, per fornire garanzie sempre maggiori.
Le novità sono state presentate oggi alla presenza del direttore generale dell’Ausl di Piacenza Andrea Bianchi, del presidente della Provincia Massimo Trespidi e dell'assessore alla Salute del Comune di Piacenza, Giovanna Palladini.
“Nella centrale operativa di Piacenza – sottolinea il dottor Maurizio Arvedi, direttore del dipartimento di Emergenza urgenza dell’Azienda sanitaria – sono presenti due postazioni dedicate alla ricezione e gestione delle chiamate e interventi di emergenza sanitaria, gestite da infermieri. Nella sede di via Anguissola è disponibile anche una terza postazione, da attivare in caso di necessità (per esempio, maxi emergenze)”. La centrale è fornita anche di un’ulteriore postazione per il traffico telefonico “ordinario”; questa linea è presieduta da operatori tecnici non sanitari, che nelle ore diurne svolgono anche attività di supporto e filtro alle chiamate.
“La funzione della centrale operativa 118 – continua – è quella di rispondere alle richieste di soccorso per malori, infortuni e incidenti di ogni tipo, in qualsiasi contesto avvengano (domestico, stradale e lavorativo). Sulla base delle informazioni ricevute riguardo le condizioni cliniche della vittima, l'operatore che riceve la chiamata codifica la stessa con un codice colore, sulla base del quale il mezzo inviato adotterà o meno i dispositivi di allarme sonori e visivi. La codifica assegnata, secondo quanto stabilito dalla normativa in vigore, impone al servizio tempi prestabiliti per il raggiungimento del luogo dell'evento”.
“Per esempio, il codice rosso – chiarisce Stefano Nani, coordinatore infermieristico – contraddistingue una criticità presunta molto elevata: l’uscita del mezzo è quindi immediata e accompagnata dall’utilizzo, durante il percorso, di dispositivi di allarme (sirena e lampeggianti)”.
“La centrale – aggiunge Arvedi – garantisce l’invio del mezzo più appropriato, in termini di vicinanza e idoneità, sulla base di procedure e protocolli definiti, garantendo la copertura del territorio e coordinando le risorse professionali dell’Azienda (mezzi medico-infermieristici) e quelli della rete del volontariato (Cri e Anpas) che si integrano in un unico sistema di soccorso”.
La postazione interessata – spiega ancora Nani - è attivata tramite telefono urbano e telefono dedicato (linee regionali appositamente predisposte oppure tramite apparato radio).
Durante gli interventi tutti i mezzi sono in comunicazione tra di loro e con la centrale operativa tramite apparato radio e telefono cellulare aziendale. È in sperimentazione uno strumento di radiolocalizzazione dei mezzi di soccorso che permette di tracciare in tempo reale il percorso stradale dell’ambulanza e dare indicazioni tramite coordinate geografiche per il raggiungimento dell’obiettivo.
È inoltre presente un sofisticato sistema di telemedicina su tutti i mezzi con personale professionale (medico e infermiere) che consente di tele trasmettere dal luogo dell’evento il tracciato elettrocadiografico, parametri vitali e altri messaggi che collegano il territorio alle rete ospedaliera.
Tutta l'attività è registrata su strumento informatico, mentre l'attività in fonia (comunicazioni radio e telefono) è registrata su apposito apparato via web.
Nella presentazione di venerdì, alla quale sono stati invitati enti e istituzioni che collaborano quotidianamente con la centrale operativa e tutto il sistema del volontariato provinciale, saranno illustrate le novità tecnologiche che rendono oggi ancora più sicura e funzionale l’attività del servizio.
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