Il rapporto con la comunità islamica e il luogo di culto - Si dibatte della libertà di culto in consiglio comunale e della necessità di garantire alla comunità islamica la possibilità di professare la propria religione.
Sulla base della mozione presentata da Lucia Rocchi (Piacentini con Reggi) che chiede di favorire il dialogo con la comunità islamica, facendo loro presente diritti e doveri, e impegna la giunta ad aiutarla nel reperimento di un luogo di culto (a loro spese) adeguato alle loro esigenze. Alla prova del voto, i sì sono arrivati dalla sola maggioranza più il gruppo di Piacenza LIbera e Luigi Salice, unico esponente del Pdl a votare. Carlo Mazza non ha partecipato al voto, fuori dall'aula gli altri.
Il dibattito - Apprezzamento da parte del consigliere di opposizione Luigi Salice (Pdl) che ha affermato di condivedere l'impianto della mozione e il riferimento al principio di laicità dello Stato, quale garante di tutte le confessioni religiose.
Gianni D'Amo (Piacenza Comune) ha sottolineato: “Per garantire la libertà di culto, occorre adibire un luogo per la preghiera”.
L'assessore Giovanna Palladini è intervenuta a metà del dibattito: “La nostra città è matura e depositaria di valori condivisi importanti. La giunta non intende agire su un argomento così importante e delicato senza che il consiglio comunale si confronti e pronunci. Sbagliato affrontare il tema in termini ideologici, ma da perseguire la coesione sociale”.
Giovanna Calciati (Pd): “Si tratta di una mozione che non dovrebbe neppure sottoposta al voto, perchè esprime principi costituzionali che dovrebbero essere universalmente riconosciuti. Mi vergogno che il consiglio comunale si chiamato a votare una mozione che esprime il dettato costituzionale. E' un segno di imbarbarimento e declino dei valori”.
Scontro Reggi-Putzu sull'Hospice in consiglio comunale - Un'interrogazione sull'Hospice di Filiberto Putzu (Pdl), sul percorso che ha portato all'appalto e alle successive contestazioni, ha causato uno scontro vivace con il sindaco Roberto Reggi. Putzu ha contestato il percorso che ha portato alla gara, evidenziando come Legacoop avesse promosso il progetto dell'Hospice ben prima del bando, e poi se lo sia aggiudicato. Putzu ha sostenuto la necessità di esercitare una più forte azione di controllo, per evitare di incorrere in situazioni assimilabili a quelle di Palazzo Uffici. Dura la replica del sindaco Roberto Reggi che ha accusato Putzu: “Così si alimenta un clima di sospetti che non aiuta gli onesti. La verità è un'altra: Legacoop presentò un progetto nel piano strategico che venne votato come il più rilevante da tutte le categorie economiche e sociali.
Il bando si è reso necessario perchè a sorpresa l'Opera Pia Alberoni mise a disposizione un'area di sua proprietà per l'Hospice, ma al momento del bando questa struttura non fu più presentata, fu un'operazione “fantasiosa”. Il bando fu poi pubblicato il 10 settembre 2008. Il Comune di Piacenza non ha aggiudicato alcuna gara, ma fa parte del Cda dell'associazione “Insieme per l'Hospice” dove all'unanimità (con la sola astensione di Confcoop) fu decisa l'assegnazione alla cordata guidata da Proges. L'importanza sociale della struttura per il nostro territorio. Evitiamo altre inutili dichiarazioni sulla vicenda”.
Hotel Milano addio? - Il grido di allarme è stato lanciato in consiglio comunale dalla consigliera del Pd Giovanna Calciati. "Mi risulta che è assai probabile che l'Hotel Milano, ultimo albergo a tre stelle rimasto in centro storico, sia destinato alla trasformazione in un palazzo residenziale, come già in passato è accaduto all'hotel Nazionale. Occorre salvaguardare l'offerta turistica e ricettiva in città, come hanno fatto in altre città. L'auspicio è che si possa rilanciare la rete di albeghi in città anche con i fondi di Expo 2015".