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Pd e Boiardi "contro": verso due gruppi distinti in Provincia

Una direzione provinciale lunga e partecipata (con una quindicina di interventi) quella di ieri sera in casa del Partito Democratico. Conclusasi con un voto a maggioranza che di fatto "sconfessa"  la condotta politica del candidato uscito sconfitto dalle recenti elezioni provinciali, Gianluigi Boiardi. Nel documento si fa riferimento al modello "Penati" per le alleanze (quella costruita dal candidato alla presidenza della Provincia di Milano non comprendeva la sinistra radicale), rigettando lo schema piacentino che ha ricompreso anche Rifondazione Comunista, e si stabilisce la nascita a Palazzo Garibaldi del gruppo consiliare del Partito Democratico. Rispedendo di fatto al mittente la proposta di Boiardi di costituire un gruppo unico dell'opposizione, alla sua guida. Alla fine l'ordine del giorno è passato a larga maggioranza (23-24 i sì) con 7-8 astensioni (il gruppo che fa riferimento a Giovanna Calciati più altri). Quanto all'ex presidente Boiardi, ieri è intervenuto subito dopo il segretario Paolo Botti, per ribadire la proposta di gruppo unico in consiglio provinciale: una formula politica che si richiama al modello prodiano, "unico ad aver sconfitto per due volte Berlusconi". L'ex presidente rivendica un partito più laico, che rinunci alla vocazione maggioritaria e quindi all'autosufficienza elettorale, e che guardi ad una strategia di alleanze senza escludere la sinistra radicale. Boiardi scommette così su un gruppo consiliare separato dal Pd che si chiamerà "Per un nuovo Ulivo" e lo vedrà come unico esponente a Palazzo Garibaldi. Assai preoccupato l'intervento del sindaco Roberto Reggi, che ha delineato il rischio "che il tracollo per il Pd non si sia ancora fermato". "E' più che mai urgente - ha sottolineato - superare le divisioni al nostro interno, anche dentro al gruppo consiliare a Palazzo Mercanti".

Bersani e Franceschini si candidano alla leadership: dal web 

Pierluigi Bersani e Dario Franceschini sono ufficialmente in campo. La due candidature alla segreteria del Partito Democratico sono state lanciate sui rispettivi siti web (www.pierluigibersani.it) e (http://www.dariofranceschini.it). Una lunga lettera rivolta ai militanti del Pd e un video.

L'ex ministro piacentino anticipa alcuni contenuti del suo intervento pubblico del primo luglio prossimo. "Come ho già detto da tempo, ho intenzione di contribuire - afferma - ad una vera discussione politica impegnandomi anche con una mia candidatura; una candidatura che non si rivolge contro nessuno e che vivrà in piena solidarietà con tutti gli amici e tutti i compagni del PD, comunque la pensino; ma che non rinuncerà alla chiarezza delle posizioni politiche".

Ecco il testo integrale comparso sul web 

Quel che penso intendo rivolgerlo in primo luogo alla nuova generazione che è già in campo. Non credo che dobbiamo inventarci una nuova generazione, né evocarla per simboli. Credo che ci sia già, nel lavoro, nelle professioni, nelle amministrazioni, nel partito. Con questi giovani che sono già in campo farò il mio primo intervento pubblico il 1 luglio a Roma. Parlerò di politica e presenterò le mie idee. 

 

Con i ballottaggi si è chiuso un appuntamento elettorale difficile. Bisogna riconoscere l’impegno e la mobilitazione senza risparmio di centinaia di migliaia di militanti, candidati e dirigenti, segretario in testa. Abbiamo davvero combattuto e non sono mancate le buone prove, sia dove abbiamo vinto sia dove abbiamo perso. Nell’insieme non è stato un risultato buono per noi, ma non tanto cattivo da impedirci di vedere che la destra deve ridimensionare le sue aspettative e che noi possiamo riprendere il cammino.

Riprendere il cammino significa innanzitutto riconoscere senza esitazioni che ci sono cose da correggere, alla luce dell’esperienza dei nostri primi venti mesi di vita. Abbiamo dunque bisogno di un confronto aperto e positivo; dobbiamo sottrarci ai personalismi ed alle semplificazioni che sembrano ormai una cosa sola con i meccanismi di comunicazione e che spesso ci prendono la mano.

Rimuovere i problemi non si può, se davvero crediamo nel nostro progetto; nemmeno possiamo ripiegarci su di noi ed avvitarci in discussioni retrospettive! Dobbiamo parlare dell’Italia, di noi e dell’Italia; delle idee che abbiamo per il nostro Paese e di come farle vivere in un rapporto reale con i territori e con i cittadini. Non ci sono scorciatoie né colpi di comunicazione risolutivi.

C’è un duro lavoro da fare per costruire un radicamento popolare del nostro partito e rispondere così a una destra che quando vince, vince nel popolo. C’è un lavoro da fare per collegarci alle forze produttive del paese, lavoratori e imprenditori, nel pieno di una crisi che ridefinirà anche il loro rapporto con la politica. C’è un lavoro da fare per convincere l’Italia a guardarsi con gli occhi delle nuove generazioni e costruire così nel senso comune una idea di futuro.

Di tutto questo dobbiamo discutere, e in nome di questo, dobbiamo discutere anche di noi, cioè della nostra effettiva capacità di essere utili ad una Italia migliore. Per essere utili, dobbiamo costruire la nostra identità e renderla percepibile. Per essere utili non possiamo essere soli, ma dobbiamo impegnarci a costruire un campo di forze capace di indicare una nuova prospettiva politica. Per essere utili dobbiamo avere un partito che funzioni, che operi attraverso una partecipazione vera e produca il rinnovamento traendolo dalla realtà del territorio.

La direzione del Pd determinerà tempi e modi del nostro congresso. Come ho già detto da tempo, ho intenzione di contribuire ad una vera discussione politica impegnandomi anche con una mia candidatura; una candidatura che non si rivolge contro nessuno e che vivrà in piena solidarietà con tutti gli amici e tutti i compagni del PD, comunque la pensino; ma che non rinuncerà alla chiarezza delle posizioni politiche.

Quel che penso intendo rivolgerlo in primo luogo alla nuova generazione che è già in campo. Non credo che dobbiamo inventarci una nuova generazione, né evocarla per simboli. Credo che ci sia già, nel lavoro, nelle professioni, nelle amministrazioni, nel partito. Con questi giovani che sono già in campo farò il mio primo intervento pubblico il 1 luglio a Roma. Parlerò di politica e presenterò le mie idee.

 
Voci correlate:
  • Partito Democratico
  • Pierluigi Bersani
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    Commenti:


    W SILVIOO!!!
    Solo Silvio riuscirà a tener unita la sinistra!! L'antiberlusca è rimasto l'unico valore del centrosinistra! Lunga vita a papi: solo così ci si regge! Ma che debacle!
    Andreina
    25/06/2009  07.18

    ed ecco che si scoprono le carte...
    Per una forza centrifuga chi non è allineato viene estromesso e non ha possibilità di cambiare nulla... non son per nulla sicura che quelli del PD siano così tristi d'aver perso le elezioni...
    sonia
    24/06/2009  16.55

    doppio spettacolo!
    ...anche fraanceschini esterna....che spettacolo!!!!
    rufus
    24/06/2009  13.42


    Ma Franceschini mi sbaglio ho aveva detto che assolutamente non si ricandidava alla guida del partito.Viva la coerenza!!Veltroni docet
    Jonny
    24/06/2009  13.38


    a me basta che il PD finisca e si torni alla sinistra
    maudit*
    24/06/2009  13.27

    Anche Franceschini...
    ...ha appena annunciato la sua candidatura. Mai alcuno e' responsabile di cio' che accade e mai alcuno se ne assume la responsabilita': il piddi' ha proprio deciso di autodistruggersi completamente. Che tristezza.
    Stefano Nitidi
    24/06/2009  12.08

    ....
    che spettacolo questi controsensi....tutto "grasso che cola" per il PdL!!!
    rufus
    24/06/2009  11.25


    con tutto il rispetto per la serracchiani io ne ho pieni i cog...ni di quelli che vanno alle assemblea programmatiche e sparano a zero su tutto e tutti
    amilcare stoppini
    24/06/2009  10.46


    la nuova generazione c'è già e ti ricandidi? ma che discorso è? date la segreteria alla serracchiani, partito di mummie!
    maudit*
    24/06/2009  09.51


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