Aggiornamento 19 giugno - La posizione del voce presidente della Provincia, Maurizio Parma
"Riguardo al nuovo ponte sul Po la priorità è ristabilire il collegamento nei tempi più rapidi possibili, non è certo salvare i due piloni mettendo a rischio la sicurezza".
E' l'intervento del capogruppo in Regione della Lega Nord, Maurizio Parma nel giorno successivo al vertice istituzionale in prefettura, conclusosi con ulteriori rinvii per gli ennesimi accertamenti burocratici. "A 51 giorni dal crollo è tempo di dare risposte concrete ai cittadini. I ritardi dovuti ai vincoli di tutela - spiega Parma - sono inaccettabili. Personalmente sui piloni del ponte non riscontro l'interesse mostrato dalle soprintendenze. La struttura è obsoleta - il crollo ne è stata la drammatica prova - e va rifatta ex novo. Il prima possibile".
18 GIUGNO Aggiornamento ore 14 - Un vertice decisamente teso e non ancora risolutivo: in prefettura si è tenuta la conferenza dei servizi per stabilire i tempi e modi del rifacimento del ponte storico sul Po. Con un conflitto evidente tra le istituzioni locali e l'Anas da un lato, e le Soprintendenze ai Beni architettonici dall'altro. I primi premono per partire con la realizzazione del nuovo viadotto, i secondi (in particolare i lombardi) chiedono nuove verifiche in ordine alla conservazione di una parte delle arcate del ponte crollato. Presenti, tra gli altri, il sindaco Roberto Reggi, il neo presidente della Provincia Massimo Trespidi, il prefetto Luigi Viana, Patrizia Baravelli della Soprintendenza dell'Emilia Romagna, Silvana Garufi di quella lombarda, l'assessore regionale emiliano ai Trasporti Alfredo Peri, il progettista Michele Mele e Claudio De Lorenzo dell'Anas.
Lo sfogo del progettista
Al termine della riunione, l'ingegner Michele Mele dell'Anas, alle prese con la delicata partita della progettazione del nuovo ponte, si è prodotto in un vero e proprio sfogo. "Progettare un ponte sul Po non è uno scherzo - ha asserito - ci stiamo sforzando al massimo, lavorando di notte, per proporre una soluzione in grado di coniugare esigenze opposte, che possa ridurre al massimo i tempi di realizzazione, che soddisfi le richieste progettuali che sono venute dalle istituzioni. A fronte di tutto questo - ha aggiunto - troviamo un atteggiamento di non collaborazione da parte della Soprintendenza lombarda, che ci ha chiesto relazioni statiche e idrauliche e nuove documentazioni storiche. Vogliono carte su carte, chiedendo ancora tempo. Ci dicono che le arcate sulla parte lombarda hanno un valore storico, ma noi abbiamo già dimostrato che il ponte non tiene staticamente. Con la Soprintendenza emiliana un compromesso si potrà trovare, è quella lombarda che pone più ostacoli. Ora mi metterò al lavoro per produrre un nuovo progetto nel giro di 4 giorni". Bocche cucite da parte dei rappresentanti delle Soprintenze, usciti senza dire nulla.
Massimo Trespidi: "Si decide il primo luglio, o qualcuno vola in Po"
Molto dura anche la posizione del presidente della Provincia Massimo Trespidi, il quale ha fatto notare come i tecnici della Soprintendenza lombarda si sono presentati all'incontro senza aver letto le carte: "Si sono giusitificati che sarebbero arrivate a loro solo ieri sera. Ma non si fanno i vertici per non prendere decisioni. Hanno un orientamento conservativo delle arcate sulla sponda lombarda, resistenze che occorrerà far cadere sulla base delle nuove relazioni di carattere idraulico e statico che sono state richieste. Non si può ignorare che se il ponte è immobile, il fiume invece muta il suo corso in alveo e preme più di prima su quella parte di viadotto. Per il 25 giugno saranno consegnate queste nuove relazioni, il primo di luglio sarà presa una decisione definitiva a costo di fare notte. Altrimenti qualcuno vola in Po".
Durante il vertice si è fatto anche il punto sul ponte di barche: confermata la localizzazione tra i due viadotti attuali, ora Anas sta predisponendo le carte per una gara ristretta e l'appalto dei lavori nel tempo èiù breve possibile.
Il comunicato ufficiale dell'Anas
Oggi si è tenuta una riunione presso la Prefettura di Piacenza, alla presenza degli Enti locali e delle istituzioni interessate, per verificare lo stato approvativo del progetto di ricostruzione del ponte definitivo sul fiume Po, a Piacenza..
In particolare, doveva essere acquisito il parere delle Soprintendenze ai Beni ambientali e culturali di Parma-Piacenza e Milano in merito alla fattibilità di demolire la struttura. Le Soprintendenze hanno comunicato che il Ponte è da ritenersi un bene storico.
Le Soprintendenze, pertanto, hanno dato parere negativo circa la demolizione, a meno che l'Anas non specifichi, opportunamente, che la struttura, in particolare le pile di sostegno dell'impalcato, presenti condizioni strutturali tali da non garantire, in nessun modo, la staticità sia in base alla normativa attuale che in relazione alla sismicità della zona.
In base a quanto detto, l'Anas - congiuntamente con i Progettisti - predisporrà una relazione tecnica e sarà a totale disposizione delle Soprintendenze al fine di fornire notizie e materiale utile per permettere di acquisire tutto quanto necessario per pronunciarsi in maniera definitiva.
Tale relazione sarà consegnata alle Soprintendenze entro il 25 giugno 2009, affinché possano esprimere, come richiesto da tutti gli enti territoriali, il proprio definitivo nella prossima conferenza dei Servizi che si terrà il 1 luglio 2009.
L'intervento di Paola De Micheli (Pd) e Tommasi Foti (Pdl):
«Nella giornata odierna abbiamo avuto un colloquio telefonico con il sottosegretario Guido Bertolaso in merito all’urgentissima dichiarazione dello stato d'emergenza, richiesta al Governo nazionale, relativa al crollo del ponte sul fiume Po. Nell’occasione, abbiamo avuto modo di sottolineare l'assoluta ed improrogabile necessità di questo atto da parte del Governo, una questione emersa anche oggi in Conferenza dei Servizi. Tale atto, infatti, permetterebbe non solo di accelerare le pratiche relative alla ricostruzione del vecchio ponte crollato, ma anche di trovare importanti soluzioni circa eventuali ammortizzatori sociali in favore delle aziende che operano nelle zone commerciali e artigianali che stanno subendo un grave danno da questo evento.
Da parte sua, il Sottosegretario ci ha confermato la sua ferma volontà di arrivare alla firma del Decreto entro un massimo di 10 giorni, garantendo anche la disponibilità ad un incontro istituzionale sulla questione.
Come Onorevoli piacentini, abbiamo piena consapevolezza della situazione e continueranno naturalmente ad impegnarci e a vigilare affinché la questione si avvii ad una conclusione rapida ed efficace, quanto più in linea con la posizione degli enti locali e all’altezza delle aspettative delle realtà produttive e delle comunità del territorio interessato».
gli on.li piacentini
Paola De Micheli e Tommaso Foti
17 GIUGNO - Una richiesta alla Soprintendenza lombarda, perché non ponga vincoli sulle pile sulla sponda lodigiana per il ponte del Po. La proposta sarà ufficializzata nella conferenza dei servizi convocata per stamattina in Prefettura, alla presenza delle massime istituzioni piacentine e lodigiane. Il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, il neopresidente della Provincia Massimo Trespidi e i vertici di Anas, tra cui il progettista del nuovo viadotto Michele Mele hanno discusso ieri pomeriggio del nuovo progetto sul ponte del Po, che potrebbe essere simile a quello ferroviario.
Se non ci saranno vincoli sulla parte lombarda, che costringerebbe il progetto a mutare radicalmente, la nuova struttura dovrebbe essere anche gradevole esteticamente, così come chiesto dalle autorità piacentine. Come aspetto il nuovo ponte dovrebbe ricordare quello ferroviario, anche se alleggerito visivamente. La struttura ospiterà piste ciclabili e marciapiedi, ma è difficile che saranno realizzati bar e ristoranti come chiedeva qualcuno. Per il progetto definitivo occorrerà un supplemento di lavoro di 45 giorni.
Per il ponte di barche l'Anas sta contattando le regioni Emilia Romagna e Lombardia. Dei circa cinque milioni di euro, l'80% sarà sostenuto dalla stessa Anas e 500mila euro a testa dalle due Regioni.