A qualcuno piace… sperimentale. È il jazz del Franco D’Andrea New Quartet, protagonista di un seguito ed applaudito concerto nella Sala dei Concerti del conservatorio “Nicolini” nell’ambito dell’edizione 2009 del Piacenza Jazz Fest in una coproduzione con Jazz Network - CrossRoads. Le molteplici anime del jazz possono incontrarsi: lo hanno fatto in una performance di acceso sperimentalismo, in cui gli assoli fanno spazio al talento dei singoli. Discordanti sincronie, incastri di note improvvisate e rese perfette, come in un mosaico: è questa l’alchimia creata da Franco D’Andrea (pianoforte) e Andrea “Ayace” Ayassot (sax alto e soprano), Aldo Mella (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria). Gli “incastri del jazz” reggono alla perfezione: le melodie si scompongono e si ricompongono in un continuo fiorire di suggestioni e toni variabili. Certo quello di D’Andrea non è uno sperimentalismo semplice: eppure il risultato non è solo strabiliante, ma anche eccezionalmente fruibile. Tra improvvisazioni e lampi di genialità, il “virtuoso del jazz” è riuscito a scaldare il folto pubblico. Ancora una volta il Piacenza Jazz Fest ha offerto un grande evento musicale, una serata ricca, iniziata col talento di D’Andrea e proseguita al Milestone con un dopofestival animato da B-Cool Quartet, che ha presentato il cd “Moving”.
Betty Paraboschi
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