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Chapeau Giorgia, campionessa umile - IL COMMENTO

Una piacentina sul tetto del mondo. Per qualcuno forse una sorpresa, per chi conosce bene Giorgia Bronzini solo una conferma. La conferma di un talento sopraffino che, nel giro di un paio di stagioni, si è vestita per due volte dell'iride tra le professioniste (senza dimenticare il mondiale junior del 2001), diventando un punto di riferimento per tutto il ciclismo mondiale.
Combattività e tenacia, sono queste le peculiarità di Giorgia, ma anche gambe e cervello, senza le quali la piacentina non avrebbe potuto raggiungere i traguardi sognati.
Una storia segnata la sua, da quando Guglielmo Spingardi la mise in sella e il patron Franco Zeppi le confezionò una squadra giovanile su misura. Le soddisfazioni arrivarono subito: campionessa italiana nella categoria esordienti. Da qui anni di successi, ma anche di qualche cocente delusione, immediatamente messa da parte per rilanciare ogni volta le ambizioni. Il merito di tutto questo è senza dubbio della maturità raggiunta negli ultimi anni, ma anche dell'instancabile lavoro del commissario tecnico Edoardo Salvoldi. Un uomo di poche parole, ma che dalla sua ha un piccolo record: ha vinto tre mondiali nelle ultime quattro edizioni. Qualcosa vorrà pur dire.
Grazie alle sue indicazioni Giorgia è cresciuta come poche altre atlete, si è scrollata di dosso l'etichetta di “semplice” velocista, per trasformarsi in cacciatrice di corse da un giorno. Ha messo da parte ansie e paure, guadagnato consapevolezza dei propri mezzi, diventando una predatrice che non concede sconti. Gli ultimi cinquecento metri del mondiale sono da manuale del ciclismo: potenza e spunto vincente, destrezza e sangue freddo. Non poteva che finire così, come nelle migliori favole. Dopo quattro anni di tentativi, ecco arrivare la gioia più grande.
E adesso il pensiero corre veloce a Londra 2012, a quelle Olimpiadi che Giorgia ha accarezzato nel 2008, ma alle quali aveva dovuto rinunciare per scelte tecniche. Senza battere ciglio, senza una polemica, anche qui a conferma che la testa è quella di una campionessa vera. 
L'epoca Bronzini sembra dunque iniziata. Ma prima lasciamole il giusto tempo per festeggiare, a Piacenza, tra gli amici e le amiche di sempre. Perché l'umiltà è un altro grande pregio di Giorgia. Chapeau.
 

Cristian Torri

 
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