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Reggi a Maroni: "Le ordinanze da sole non bastano"

Le ordinanze sono servite, ma da sole non bastano. Servono più risorse per le città medie e maggiori poteri preventivi, non repressivi, per i sindaci. E' il giudizio a caldo del sindaco di Piacenza Roberto Reggi, reduce dall'incontro a Novara organizzato dall'Anci (l'associazione nazionale dei comuni) con il ministro degli Interni Roberto Maroni. Insieme a Reggi, molti altri sindaci delle città del Nord, convenuti per fare il punto con il rappresentante del governo sulle norme contenute nel pacchetto sicurezza, entrate in vigore da ormai otto mesi. Secondo Reggi occorre uscire da una logica emergenziale e consolidare nell'ordinaria amministrazione alcune delle norme concesse dal decreto. "A un anno di distanza dall'autoconvocazione dei sindaci avvenuta a Parma - ricorda Reggi - è positivo che il confronto con il governo abbia assunto, tramite l'Anci, un carattere istituzionale e non sia più legato ad eventi occasionali. Quello che ho messo in evidenza nel mio discorso è che adesso servono norme e soprattutto risorse per consolidare i poteri dei sindaci, anche quelli delle città medie come Piacenza. Nella consapevolezza che le ordinanze servono, ma da sole rischiano soltanto di spostare un po' più in là i problemi. Inoltre i poteri dei sindaci devono restare preventivi e non repressivi". "Positiva la scelta - agiunge Reggi - di istituire un Servizio centrale per la sicurezza urbana per avere un monitoraggio continuo delle azioni messe in campo dai Comuni. L'impostazione che deve prevalere tuttavia è quella che sa coniugare sicurezza e solidarietà, senza ledere diritti, come insegna l'esperienza piacentina, dove abbiamo integrato il 14 % di popolazione immigrata". E sulle ronde - conclude Reggi - "non si capisce perchè occorra una legge adhoc, visto che se i cittadini vogliono organizzarsi sul modello dei City Angels, possono già farlo".

Ecco il comunicato ufficiale relativo all'incontro organizzato dall'Anci.

“Oltre le ordinanze – I sindaci e la sicurezza urbana”: questo il tema del convegno nazione organizzato dall’Anci a Novara, cui ha preso parte, questa mattina,  il primo cittadino di Piacenza Roberto Reggi. In occasione dell’incontro, che ha visto intervenire anche il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, è stata presentata la ricerca condotta dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani, in collaborazione con la Fondazione Cittalia, proprio in materia di sicurezza.
Diversi gli aspetti presi in considerazione dalla ricerca, ma tra i dati emersi si segnala il fatto che il 66,7% delle ordinanze comunali emesse in seguito al Decreto Maroni – che ha determinato un ampliamento dei poteri dei sindaci – sia stato emanato dai primi cittadini delle regioni settentrionali, con una netta prevalenza (il 40,3%) per i sindaci del Nord-Ovest. Si evidenzia inoltre che la maggior parte dei provvedimenti (il 16%) riguarda il divieto di prostituzione, seguita dal 13,6% per il divieto di consumo e somministrazione di bevande, il 10% relativo al vandalismo e l’8,4% sull’accattonaggio molesto. Complessivamente, le nuove ordinanze sono state firmate dai sindaci di 318 Comuni, e nelle città con popolazione tra i 100mila e i 250mila abitanti, ben l’81% dei sindaci ha emesso almeno un’ordinanza.
Per quanto riguarda la percezione dei cittadini, il 40% degli intervistati è convinto che la tutela della sicurezza spetti alle Amministrazioni comunali, e l’80% attribuisce alla Polizia Municipale un ruolo fondamentale nel garantire maggiore sicurezza sul territorio. La principale preoccupazione della gente, infine, riguarda la precarietà lavorativa ed economica, nonché la conseguente caduta del tenore di vita (posizioni che, sommate, raggiungono la soglia del 50%), mentre non più del 30% esprime timore per la microcriminalità.
“Il convegno odierno – commenta il sindaco Reggi - rappresenta da un lato un punto di arrivo, perché fa seguito alla mobilitazione spontanea di alcuni sindaci che, nel 2008, ha portato alla stesura della cosiddetta carta della sicurezza di Parma. In quell’occasione, alcuni primi cittadini si fecero interpreti dell’esigenza di un rapporto diretto con il Ministero dell’Interno, contribuendo così a definire per legge il concetto di sicurezza urbana, che in tal modo, è stato slegato da interpretazioni arbitrarie. Nel contempo – prosegue Reggi – l’incontro di oggi costituisce anche un punto di partenza, in quanto sancisce che il confronto fra Ministero dell’Interno e sindaci è stato ricondotto all’interno dell’istituzione che rappresenta tutti i Comuni italiani: l’Anci”. In questo senso, il sindaco Roberto Reggi, insieme al collega di Modena Giorgio Pighi, si è impegnato direttamente affinché si superasse l’aggregazione spontanea dello scorso anno, per dare continuità e ufficialità al rapporto con il Ministro dell’Interno.
A proposito delle ordinanze, il sindaco di Piacenza ha sostenuto l’utilità di questo nuovo strumento, affermando che “un sindaco deve fare tutto ciò che è in suo potere per dare risposte ai bisogni di sicurezza dei cittadini. Tuttavia, la funzione dei sindaci è prettamente preventiva, mentre il compito repressivo è in capo alle Forze di Polizia dello Stato, ed è bene che i due ruoli restino distinti tra di loro, trovando la giusta integrazione senza sovrapporsi”. Reggi ha poi rimarcato la necessità di introdurre “norme che affrontino i problemi esistenti, purchè rispettino i diritti di tutti i cittadini e siano convenienti dal punto di vista economico, senza comportare aggravi di spese. Ne è un esempio la norma che consente ai medici di denunciare i clandestini, che rischia di creare una sanità parallela, pericolosa per chi vi ricorre e per la tutela della salute pubblica”. “L'impostazione che deve prevalere – continua Reggi - è quella che sa coniugare sicurezza e solidarietà, come insegna l'esperienza piacentina, dove si è integrato, grazie a una politica improntata al dialogo, il 14% di popolazione immigrata. Una cifra che sale, considerando la fascia dai 25 ai 34 anni, al 30%: significa che un cittadino su tre, tra i lavoratori, è straniero e contribuisce a costruire la ricchezza del territorio. Nella sola Emilia Romagna, basti pensare che l’8% della popolazione è costituito da cittadini stranieri, che producono una quota di Pil pari all’11,5%”.
Il sindaco di Piacenza ha concluso il suo intervento chiedendo al Ministro Maroni maggiore attenzione e risorse più consistenti anche per le città di medie dimensioni, concordando con i colleghi presenti sulla necessità di togliere le spese destinate alla sicurezza urbana dall’osservanza del Patto di stabilità. Una richiesta, questa, presentata al Ministro Maroni, il quale ha accolto la proposta di istituire un Servizio centrale per la gestione della sicurezza urbana, Tavolo permanente di dialogo tra Ministero e Anci, in rapprestanza dei sindaci. A questo proposito, è previsto per l’autunno un aggiornamento dei temi trattati al convegno odierno, per tenere costantemente monitorata la situazione della sicurezza urbana in Italia.
“E’ positivo che il Ministro voglia portare avanti il confronto con i sindaci, ma è fondamentale – conclude Reggi – che non venga meno l’attenzione su queste tematiche: i sindaci sono chiamati a un impegno fattivo e continuo per trovare le risposte adeguate ai problemi dei cittadini, ma non devono essere lasciati soli in questo percorso. Un concreto passo in avanti potrà derivare dall’approvazione della legge, attualmente in discussione in Parlamento, sulla sicurezza urbana, per definire compiti e funzioni in capo allo Stato e ai sindaci, in una logica di integrazione dei ruoli”. 
 

 
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Commenti:


ORDINANZE
Ci sono già le Forze di Polizia che garantiscono , con strumenti idonei , la sicurezza puibblica. NNon abbiamo bisogno di " eletti dal popolo" che fanno ordinanze. Date soldi e mezzi a chi rischia la vita sulla strada.
Francesco
24/03/2009  09.54

ordinanze
L'affermazione che "abbiamo integrato" la popolazione immigrata a Piacenza é al momento ancorta una pia illusione.Riguardo le ordinanze,oltre che emetterle, bisogna farle rispettare ( vedi n° 521 e n°522).
mauro saccardi
23/03/2009  17.52


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