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La rivolta dei sindaci dei piccoli Comuni: lo Stato taglia i fondi

Taglio dei contributi statali per i piccoli Comuni, è rivolta dei sindaci contro l’Anci. Tutta colpa di un emendamento alla Finanziaria 2008, redatto su proposta della stessa Anci e alla messa a punto del quale ha collaborato Fabio Callori, sindaco di Caorso e consigliere nazionale dell’associazione piccoli Comuni. L’emendamento riduce di un milione di euro gli stanziamenti assegnati ai piccoli Comuni (al di sotto dei 5mila abitanti) del Piacentino, sulla base del numero di anziani e di bambini under 5 anni rispetto alla propria popolazione. Una drastica riduzione dei trasferimenti dovuta al ritocco della percentuale dei “nonni”, scesa dal 30% al 25%. Ma i colleghi di Callori non ci stanno e se la prendono con l’Anci e con lo stesso sindaco di Caorso. “Se qualcuno ha sbagliato a fare i conti, deve dimettersi” ha tuonato Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio (nella foto), insieme ad una rappresentanza dei 18 amministratori piacentini più colpiti dall’emendamento. “Qui si rischia di non riuscire a chiudere il bilancio o, se non si riesce a correggere per tempo i documenti, si potrebbe incorrere nell’accusa di falso in bilancio” dice il primo cittadino di Bobbio che viene penalizzato più di tutti dall’emendamento, con un “taglio” nei trasferimenti di 140mila euro. “Chiederemo l’intervento del prefetto e proporremo al consiglio provinciale di destinare una quota del tesoretto nucleare per risolvere il problema”. Gianluigi Molinari, primo cittadino di Vernasca, sottolinea con amarezza come questo “regalo” arrivi “dall’associazione che dovrebbe difenderci, andando a gravare soprattutto sulle amministrazioni più deboli, con pochi residenti e che devono ogni anno fronteggiare una riduzione costante dei trasferimenti. I Comuni rischiano – afferma Molinari – di diventare contenitori vuoti”. L’insoddisfazione nei confronti dell’operato del collega Callori diventa ancora più esplicita nelle parole di Mauro Guarnieri (Corte Brugnatella). “Anche il Comune di Caorso, come le altre amministrazioni che beneficiano dell’indennità prevista per la centrale nucleare, potrebbe destinare una quota del tesoretto ai Comuni penalizzati”.

 
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