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Castell'Arquato, verso il commissariamento

Aggiornamento - Venti giorni di tempo per procedere alla nomina del commissario prefettizio che reggerà le sorti del Comune di Castell'Arquato. E' la tempistica dettata dalla normativa, che lascia 20 giorni di tempo al sindaco per revocare le proprie dimissioni. Termine che scadrà il 18 agosto, per poi procedere alla nomina, da parte del prefetto di un commissario (ruolo solitamente affidato ad un proprio dirigente), con il conseguente scioglimento dell'amministrazione. Al presidente della Repubblica spetterà il compito di nominare il commissario straordinario (una sostanziale riconferma del prefettizio) che traghetterà il Comune verso la prima tornata elettorale utile, quella della primavera 2009.

Si è dimesso in apertura del consiglio comunale di ieri sera, il sindaco di Castell'Arquato Alberto Fermi. La decisione di lasciare è arrivata dopo le dimissioni dei quattro quinti della giunta e la constatazione dell'insanabilità dei dissensi legati alla gestione della società di promozione turistica. Il comune sarà così commissariato fino alla data delle  elezioni in programma nella primavera del 2009. Nella giornata di ieri si erano susseguiti tentativi di ricucire e di dare continuità al consiglio comunale e all'amministrazione, almeno fino all'assemblea della società turistica, che versa in stato di dissesto finanziario. Difficile che il commissario non dia corso alla procedura di fallimento della società. Fermi ha motivato le dimissioni con le seguenti parole: "Mi dispiace perché difficilmente gli arquatesi vedranno opere che erano sicuramente a portata di mano e per le quali si è lavorato con tenacia e passione. Per quanto mi riguarda non intravvedo la possibilità di poter lavorare per il perseguimento dei progetti contenuti nel programma di governo e dunque il mio cammino si arresta qui. Rassegno pertanto di fronte a questo Consiglio le mie dimissioni dalla carica di sindaco di Castell'Arquato".

Aggiornamento - Il consiglio comunale in programma stasera a Castell'Arquato potrebbe chiudersi molto rapidamente, con la richiesta di un rinvio della seduta alla prossima settimana. E' lo scenario che si profila, al quale starebbe lavorando il Partito Democratico, per guadagnare tempo e arrivare ad una soluzione condivisa della crisi causata dalle dimissioni di 4 assessori su 5 dell'amministrazione guidata da Alberto Fermi. L'urgenza della convocazione di stasera era legata alla riunione imminente, in calendario domani, dell'assemblea della società di promozione turistica, prossima alla liquidazione. Ma la decisione di un rinvio di quest'ultima assemblea potrebbe consentire anche lo slittamento del consiglio. Nella prossima convocazione, il Pd potrebbe inserire nell'ordine del giorno il controverso punto di costituire una commissione consiliare per lo studio delle ragioni del dissesto economico della società turistica. Stasera si vedrà come andranno le cose.  

Aggiornamento - La grave situazione debitoria della società Castellarquato Cultura e Turismo rappresenta, paradossalmente, la ciambella di salvataggio dell'amministrazione Fermi. La decisione di far cadere il sindaco, andando ad una spaccatura netta, aprirebbe la porta ad un commissariamento del Comune, con una conseguente istanza di fallimento della società. Ipotesi che il Pd di Castellaquato, riunitosi ieri sera, vorrebbe scongiurare a ogni mezzo. Quindi? Si lavora ad una soluzione tecnica. Paradossalmente, non sono le dimissioni di 4 assessori a creare il vero problema (è sempre possibile nominarne di esterni), quanto la scelta di Mauro Bugada di abbandonare anche il consiglio comunale. Allo stato attuale, la maggioranza può contare solo su 9 consiglieri contro gli 8 di minoranza. E va verificata la disponibilità del primo dei non eletti a subentrare all'ex assessore.

Ieri - Castell'Arquato, si dimettono 4 dei 5 assessori dell'amministrazione guidata dal sindaco Alberto Fermi. Sono Massimo Terzoni, Bastianino Mossa, Paolo Camoni e Mauro Bugada (dimessosi anche da consigliere). I primi tre hanno motivato il loro abbandono con il dissenso da Fermi sulla gestione della società di Cultura e Turismo, società con i conti in rosso, per la quale si profila la defintiva liquidazione (leggi in fondo la lettera di dimissioni pubblicata su Libertà). Il quarto ha invece espresso soliderietà a Fermi, ma ha deciso di lasciare in disaccordo con le scelte del partito di riferimento, il Pd. Per stasera è convocato un consiglio comunale d'urgenza, durante il quale il sindaco formalizzerà la messa in liquidazione della società di promozione turistica nell'occhio del ciclone. Nelle settimane passate era naufragato un piano di salvataggio della società a causa dei dissensi all'interno dell'amministrazione. Facile prevedere che la seduta di stasera (inizio ore 21) sarà decisiva per il futuro dell'amministrazione comunale.

 

 
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Per gli arquatesi una liberazione
Una farsa le doglianze e la solidarietà di molti cittadini; l'ex Sindaco si è affannato non poco, con l'enfasi di qualche giornale a richiamare diverse manifestazioni di solidarietà che pressoche nessuno ha espresso. Sono stati più di tre anni di co
Antonio un arquatese dei tanti
14/08/2008  18.03


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