Nucleare e Popolo Viola: fra dubbi e certezze
Dibattito controverso, dal titolo “L’energia nucleare: i pro e i contro delle posizioni esistenti e delle tecnologie”, ieri sera presso privati organizzato dall’ambizioso nucleo locale del cosiddetto Popolo Viola. Un movimento cittadino obliquo alle posizioni partitiche dominanti nel paese, nato all’indomani delle grandi manifestazioni romane del No-Berlusconi day dello scorso dicembre e che si è rapidamente diffuso in tutta la Penisola tramite il tam-tam dei social network.
Ospite dell’incontro, il primo di una serie dedicata al tema e che ha come obiettivo innanzitutto di fare chiarezza sull’uso dell’energia nucleare, Davide Zilocchi, giovane ingegnere nucleare del Politecnico di Milano, a conferma di una visione “viola” fuori dagli schemi, anti-partitica e apolitica ma principalmente meno legata alle facili tentazioni di interpellare sull’argomento il classico dinosauro di turno, non necessariamente più competente dei giovani studiosi e forse meno incline a mettersi in gioco.
Una serata quindi divulgativa, con un approccio scientifico più che politico, a tratti un po’ cattedratico, in cui il giovane relatore ha spiegato i benefici e i danni dell’uso del nucleare ma il cui intento era di inserirsi nel dibattito discostandosi dalle ortodossie comuni e contrapposte in materia di nucleare per fornire gli strumenti tecnici adeguati alla comprensione del fenomeno, poiché “senza conoscenza approfondita è impossibile dare una qualsiasi impostazione politica alla questione del nucleare”, come ha sottolineato Bruno Scaglioni coordinatore del Popolo Viola Piacenza insieme a Simona Solvi, entrambi studenti del Politecnico di Milano.
Il punto forte del dibattito è stato quindi quello di favorire una riflessione pragmatica, senza pregiudizi di sorta, perché il nucleare è uno di quegli argomenti, se esaminati a dovere, difficilmente tagliabili con l’accetta del “giusto” o “sbagliato”e quindi la verità sull’uso di questo tipo di energia, in termini di pro e contro, sta da qualche parte nel mezzo, sempre che si accetti di escludere a priori quei radicali cambiamenti di stili di vita che renderebbero superfluo il ricorso all’energia nucleare.
E’ un progetto che prende forma quello del Popolo Viola Piacenza e dalle iniziative diversificate che spaziano dalla lotta per la libertà di stampa al nucleare, passando per la stesura della Carta Etica (sorta di Statuto nazionale ancora in cantiere ma condiviso già da 35 coordinamenti locali), e che rappresenta una delle emanazioni più spontanee della società civile locale: senza sponsor, patrocini e madrine varie. Ma soprattutto un movimento che esprime una volontà di responsabilizzazione politico-culturale, di partecipazione condivisa e ampia su tematiche di fondamentale importanza in una città (e in un paese) in cui è difficile fare politica fuori dai circuiti partitici.
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