Come alcuni lettori avevano già ipotizzato la notizia del ritrovamento del mosaico sotto piazza Cavalli era un pesce d'aprile. Nessuno stop ai lavori, arrivati già a buon punto, e nessuna fantomatica Soprintendenza di Pisa in trasferta all'ombra del Gotico per verificare la possibilità di "asportare" il mosaico.
La notizia ha portato un po' di scompiglio tra le redazioni piacentine e ha reso bollente il telefono dell'assessore Ignazio Brambati, che è stato al gioco.
Non siamo però stati gli unici a scherzare un po' con le notizie: i colleghi piacentini hanno lavorato di fantasia.
Ha giocato con il piccante la redazione di Radio Sound 95, che sul proprio sito internet e in alcuni giornali radio ha inserito la notizia sulle protesi al silicone.
"Da un’indagine Piacenza risulta essere tra le prime cinque città più inquinate dalle protesi al silicone. Sono stati oggetto di studio alcuni materiali tra loro diversi per verificarne le loro proprietà inquinanti.Tra questi materiali è emerso che il silicone, utilizzato normalmente per le protesi al seno sprigionerebbe un elevato valore inquinante nell’aria. I valori riscontrati di gas inquinanti superano il valore obiettivo, fissato dalla normativa nazionale che è di una media annua di 110,0 µg/m3. Si tratta di livelli pericolosi in quanto tali gas superano le prime barriere dell’apparato respiratorio ed entrano direttamente nei polmoni. Nelle protesi dette “ protesi piccole “che vengono utilizzate per ottenere un seno di misura media è stato riscontrato un valore di 120,5. Nelle protesi dette “protesi allargate ” “che vengono utilizzate per ottenere un seno di misura grande è stato riscontrato un valore di 150,6. L’indagine effettuata in un momento successivo, ha accertato che la protesi è da considerarsi inquinante anche se indossata. Numerose donne da anni si avvalgono di questo materiale per poter ottenere un ingrandimento o una riduzione del seno. Pur trattandosi di un monitoraggio informale, anche questi risultati, indicano la necessità di intervenire in modo deciso e radicale sul problema".
Decisamente originale il pesce d'aprile ideato dalla redazione di Teleducato
Un delfino trovato all'alba di stamane. Si era arenato sulla spiaggia dell'isolotto Maggi. Salvo grazie all'intervento dei vigili del fuoco
L’allarme lo hanno lanciato alcuni pescatori. C’era qualcosa di strano sull’isolotto Maggi. Come se un delfino si fosse arenato a riva. Impossibile a credersi, finché non sono arrivati i Vigili del Fuoco: in azione due squadre che con un battello e un’apposita attrezzatura hanno delicatamente sollevato il mammifero, un esemplare maschio dell’apparente età di un anno, per poi immergerlo in un vascone di acqua marina. In attesa di trasportarlo all’acquario di Riccione, dal quale sembra si fosse allontanato qualche giorno prima. Il fatto è successo all’alba di stamane. Il delfino, una delle principali attrazioni dell’acquario della riviera romagnola, soffrirebbe di un disturbo dell’orientamento e una volta sfuggito al controllo degli addestratori sarebbe riuscito non si sa ancora bene come a risalire il Po fino a Piacenza.