[Home Page]
Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
Servizi
Meteo
Aria
Viabilità
Farmacie
Trasporti
Libri
Video TV
Cinema
Rubriche
ReadySteady
Koinè
Speciali
Volontariato
CercoOffro Lavoro
Promessi Chef
Tendenze
Motori
Jazz Fest
Piazza 25 aprile
Festival Blues
Fuori Porta
Maturità
Tribuna politica
Opinioni



Violenza sulle donne: 436 accessi al Pronto Soccorso in un anno

Continuano le iniziative legate all'8 marzo, festa della donna. “Non è stato un incidente”, presentato oggi nella Sala Consiglio della Provincia, è un progetto di rete contro la violenza alle donne che vede coinvolti organi istituzionali (Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza e altri comuni del territorio, AUSL di Piacenza e Forze dell'Ordine) e non istituzionali (Centro Antiviolenza “Telefono Rosa” e Gruppo “Il pane e le rose”). Il problema della violenza alle donne non è un problema esclusivo delle donne, anzi, è principalmente un problema degli uomini e più in generale della società. Su questo punto insistono sia l'assessore provinciale alle pari opportunità Paola Gazzolo che i rappresentanti dei Comuni presenti (assessore alle pari opportunità del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, assessore alle pari opportunità del Comune di Fiorenzuola Nicoletta Barbieri e Sindaco di Castel San Giovanni Carlo Capelli), sia il direttore dell'AUSL di Piacenza Andrea Bianchi che riporta gli allarmanti dati (che restano comunque la punta di un iceberg) rilevati al Pronto Soccorso di Piacenza. Nell'ultimo anno il pronto soccorso di Piacenza ha registrato 436 donne vittime di violenza, di queste 171 sono extracomunitarie e 42 di esse si è presentata più di una volta. La maggior parte delle violenze sono avvenute tra le mura domestiche.

 

Su queste cifre è intervenuto anche Eugenio Arcidiacono, addetto alle statistiche per la sezione Politiche per la Sicurezza della Regione Emilia Romagna, anch'essa sostenitrice del progetto. Il dirigente ha citato alcuni dati sottolineando come il problema sia principalmente di carattere culturale, di una società in cui è fortemente radicata una concezione patriarcale, anche nel 60 per cento dei giovani. “Il più delle volte la violenza avviene in famiglia e gli autori, così come le vittime sono per lo più benestanti – ha spiegato Arcidiacono -. La maggior parte delle violenze avviene al nord e centro Italia, ma contrariamente a quanto si possa immaginare, si denuncia tanto al nord quanto al sud. Del resto, due omicidi di donne su tre avvengono al nord”.

 

Il programma delle attività, presentato dall'assessore Paola Gazzolo, si articolerà quindi in tre punti: mappatura e rilevazione dei dati a disposizione della rete, provenienti dall'azienda USL (in particolare dal Pronto Soccorso), dal Telefono Roso, da Polizia e Carabinieri, dall'Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali della Provincia di Piacenza e dai distretti sociosanitari di Città di Piacenza, Levante e Ponente; formazione e informazione, attraverso percorsi formativi per gli operatori dell'accesso, per gli operatori della presa in carico, per operatori dell'informazione (Rete 3 sportelli URPEL della Provincia, URP dei 48 Comuni, URP Azienda USL e Sociali Comunali) e iniziative informative per referenti delle Medicine di gruppo; comunicazione e sensibilizzazione, attraverso una campagna informativa con linee guida per gli operatori (differenziate per le specifiche competenze) e vademecum per le donne nelle lingue prevalenti e una sensibilizzazione della popolazione con il coinvolgimento dei mass media. Lo strumento operativo del progetto sarà un tavolo permanente provinciale coordinato dalla Provincia di Piacenza, promosso dai sopracitati soggetti istituzionali e non e da implementarsi in itinere con funzione di supporto e monitoraggio al funzionamento della progettazione delle attività, cui faranno riferimento tre gruppi tecnico-operativi relativi alle tre modalità d'azione già elencate. “L'obiettivo – dice la Gazzolo – è quello di presentare i risultati di queste azioni entro il 25 novembre prossimo, ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza alle donne”.

A tessere le lodi del progetto è intervenuta anche la vicequestore Giulia Tondini, che ha posto all'attenzione dei presenti la diffidenza delle donne vittime di violenza nei confronti delle forze dell'ordine. "Se le donne non denunciano - ha sottolineato -, diventa impossibile attivare certi strumenti che già esistono e hanno dimostrato di poter funzionare". Concetto ribadito anche dal capitano della compagnia Carabinieri di Piacenza Elios Scarpa. "Lavorare in rete è garanzia di efficienza - ha aggiunto -, perché è importante sviluppare sinergie con tutti gli attori del progetto, affinché si possa andare ad intercettare sempre più vittime di violenze". Donatella Scardi, presidente del Telefono Rosa, ha ricordato infine l'importanza del lavoro nelle scuole e l'attività svolta dal Centro anti violenza, mentre Erika Ruffilli, di "Il Pane e le Rose", ha elogiato la nuova normativa in materia di violenza alle donne, esprimendo al contempo la necessità che questi strumenti siano veramente utilizzati dalle vittime.

Il commento della parlamentare Pd Paola De Micheli: "Ripristinare i fondi nazionali antiviolenza"

«I numeri forniti questa mattina in Provincia in occasione della presentazione del progetto “Non è stato un incidente” sono decisamente preoccupanti. Colpisce che in una città civile, educata e riservata come Piacenza, il seme della crudeltà degli atteggiamenti violenti sulle donne è ancora presente nonostante i moltiplicati sforzi delle Amministrazioni locali, le Forze dell’Ordine e le numerose Associazioni che, in modo spesso volontario, operano a favore delle donne.
Occorre proseguire su questa strada, quella della battaglia per una cultura della dignità che riconduca i rapporti di genere nell’alveo del rispetto e della valorizzazione reciproca. C’è poi un’azione di sensibilizzazione culturale che, tutti insieme, dobbiamo cercare di intensificare: quella in favore della scuola, del lavoro e della parità di compenso delle donne, della valorizzazione del loro ruolo familiare e delle loro capacità, umane ancor prima che professionali.
Per tornare al tema della lotta alla violenza sulle donne, auspico che il Governo dia il buon esempio e, concretamente, ripristini integralmente i fondi destinati a questa fondamentale causa. A partire dagli Enti locali, sono certa che tutti faranno la loro parte».
 

 
   facebook  twitter  invia

 stampa

Commenti:



INSERISCI COMMENTO:

*nome:
*e-mail:

titolo:

descrizione (max.255 caratteri):

  Accetto le clausole realtive al trattamento dei dati personali.





PiacenzaSera è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
Edita da Codex10 - Società Cooperativa - P.IVA 01443570336 - Soluzioni internet realizzate da GeDInfo - Società Cooperativa.
Per informazioni su come inserire la tua pubblicità su www.piacenzasera.it invia un'email a commerciale@piacenzasera.it