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Coop
Piacenza74, modello da esportare

Una coop sulla strada dell'internazionalizzazione, che sa ascoltare i propri soci: “Per questo siamo diversi dagli altri”

L’assemblea annuale dei soci di Piacenza74 si è concentrata su diversi argomenti, ma è stata soprattutto l'occasione per fare il punto sulle importanti trasformazioni che la cooperativa sta compiendo, per proiettarsi dentro una dimensione sempre più internazionale e rinsaldare il rapporto con i propri soci (sono 3125 quelli attivi).

Il presidente Fabio Salotti ha coordinato i lavori, evidenziando l'ultimo importante traguardo raggiunto, il riconoscimento della certificazione di qualità Iso9001. “Al termine di tutte le procedure, l’ente certificatore Moody International ha formalizzato la concessione del sistema di qualità Iso9001. Si tratta – ha sottolineato – di un riconoscimento che giunge al termine di un percorso decennale, durante il quale la nostra azienda si è conquistata importanti attestati di qualità, a partire dal 1998 quando abbiamo aderito all'associazione di qualità delle coop di abitanti, passando per il premio miglior sito cooperativo del 2002, la certificazione etica datata 2003, e l'accesso al registro delle coop per lo sviluppo dell'edilizia sostenibile nel 2006. Un ulteriore elemento che fa di Piacenza74 una coop diversa dalle altre”. Il consigliere di amministrazione Roberto Fabbri ha fornito gli aggiornamenti relativi all’iter del “Piano Casa”, proposto dal governo per dare nuove risposte ai bisogni sociali di abitazione, all’interno del quale la coop di via Fermi si è candidata a recitare un ruolo di primo piano. Da Roma è uscito il testo del provvedimento e ora occorre valutare come tradurlo in pratica con il concorso delle istituzioni regionali e locali.

 

I soci dicono la loro

Al primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea c’è stata la presentazione e l’analisi del primo step di un'indagine che la coop di via Fermi ha voluto condurre all'interno della propria base di associati. Si tratta del “progetto partecipazione”, ovvero un questionario al quale si sono sottoposti volontariamente i soci per esprimere il proprio parere articolato sul ruolo della cooperativa, i suoi punti di forza e quelli di debolezza. “Un’esperienza – ha rimarcato Anna Barbieri nella sua relazione – che ha avuto un riscontro assai positivo fra i soci e che proseguirà: da giugno ci hanno risposto 203 persone, un campione certamente significativo. Abbiamo chiesto loro che cosa si attendono da Piacenza74, non solo sotto il profilo dell’abitare, ma anche dal punto di vista dei servizi e della attività culturali. L'aspetto economico è quello in primo piano, dalle schede emerge infatti l'esigenza di una cooperativa attenta a soddisfare meglio le necessità abitative dei soci. Ci vengono richiesti prezzi delle assegnazioni più abbordabili e competitivi, controlli sullo svolgimento dei lavori e su quelli dati in subappalto. Ma ci sono anche altre domande che esprimono un bisogno di relazioni e di socialità, così come si manifesta il desiderio di ampliare le attività ludiche e culturali. Nonostante un livello di soddisfazione mediamente alto, ci occuperemo anche di quelle minoranze di soci che hanno espresso dubbi e perplessità nei confronti della cooperativa provvedendo a porre l’attenzione su di essi, per riuscire a soddisfare anche le loro esigenze”

Dimensione internazionale per esportare il modello cooperativo

“A spingere la coop – ha spiegato Giovanni Passera – ad affacciarsi fuori dall’Italia è stata la voglia di imparare dagli altri e di confrontarsi per crescere.

Dopo aver girato in varie parti dell’Europa, il nostro interesse si è allargato al Brasile, dove abbiamo avviato importanti progetti di collaborazione e di solidarietà”. Alla base dello scambio instaurato con S. Paolo, di fatto c'è l'esportazione del modello di Piacenza74, e più in generale di quello della cooperazione di marca emiliana, per aiutare la nascita di esperienze simili in un paese enorme e con grandi potenzialità come il Brasile. “Dove esistono diverse forme di cooperative – ha precisato Passera - ma non quelle di abitanti: per questo Piacenza74 sta facendo da levatrice, mediante la formazione di quadri dirigenti, la consulenza per la redazione di uno statuto, e soprattutto la trasmissione dei valori cooperativi, in una realtà che ha bisogno di nuove opportunità di crescita sostenibile. Dopo il nostro viaggio in Brasile dell'anno passato, la prossima settimana i nostri amici carioca ci restituiranno la visita arrivando a Pesaro. Il secondo progetto internazionale in Brasile riguarda il villaggio di Queimadas nel Sertao, dove Piacenza74 contribuisce alla costruzione di un villaggio destinato al recupero dei bambini di strada: non soltanto per salvarli da un destino di povertà, ma per dare loro la possibilità di apprendere un mestiere. La sua inuagurazione è in programma il 23 marzo 2009”.

 

 

 
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