Mancano magistrati e requirenti in quasi tutte le Procure d'Italia. La situazione più "allarmante" è quella che si registra in diversi uffici giudiziari del Meridione, ma anche in alcuni uffici del Nord i posti vacanti sono un numero preoccupante. Fra queste spicca la Procura di Piacenza, dove la scopertura arriva al 60 %. Per ovviare ai limiti imposti dalla riforma Mastella sull'ordinamento giudiziario, il Csm chiede al ministro della Giustizia un intervento legislativo urgente. L'assemblea plenaria dell'organo di autogoverno della Magistratura ha approvato all'unanimità una delibera nella quale viene avanzata al Guardasigilli, in modo ufficiale, la richiesta di adottare provvedimenti per fronteggiare la situazione di emergenza.
In riferimento a Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, secondo quanto si legge nel documento, "su un organico complessivo di 660 posti di magistrato requirente in uffici di primo grado, ne sono vacanti 86". Il dato di per sè può anche non giustificare l'emergenza - si ammette - ma basta andare a scorrere l'elenco delle situazioni con più "vacanze" che si scopre una "situazione amara". Nella Procura di Lucera c'è una percentuale di "scopertura" che arriva all'80 per cento, in pratica c'è un magistrato presente su cinque in organico; ad Enna la percentuale arriva al 75 per cento, seguono Nicosia e Gela con 67 e 60 per cento, mentre Modica, Ragusa e Sant'Angelo dei Lombardi si attestano al 50 per cento.
Questa situazione si registra anche in altre parti d'Italia a Piacenza, ad esempio, la scopertura arriva al 60 per cento, a Pavia al 75 a Biella e a Casale Monferrato tra il 50 e il 67 per cento. L'ingresso in Magistratura dei vincitori dell'ultimo concorso non permetterà di risolvere il problema. Infatti, si spiega nella delibera, che "negli ultimi tre concorsi su un totale di 1.047 magistrati reclutati, 618 sono stati destinati ad uffici giudiziari situati nelle regioni del Sud a maggior densità criminale, di questi 244 sono stati destinati ad uffici requirenti. In particolare fra il 2004 e il 2006 negli uffici requirenti calabresi, su un organico complessivo di 103 posti di pubblico ministero nei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro, 65 posti sono stati coperti da uditori e solo quattro mediante trasferimento ordinario".
Dal Csm si chiede che "vengano assunti interventi legislativi urgenti e mirati, che rimedino alla mancanza di gradualità dell'intervento riformatore, agendo sul divieto di assegnazione alle Procure dei magistrati di prima nomina, magari attenuandone o sospendendone l'efficacia, ed introducendo robusti benefici economici, di carriera e di trasferimento, in favore di magistrati esterni al fine di incentivarne il trasferimento fuori distretto per coprire posti disagiati di Procura".