Internet non ha ucciso le agenzie di viaggio, anzi: in Emilia-Romagna la maggior parte degli operatori (il 64% delle agenzie) "sfrutta" la rete per promuovere la propria attività e vendere pacchetti vacanza. E anche se la diffusione del web ha permesso al turista di diventare "tour operator" per se stesso, le agenzie di viaggio continuano a crescere di numero: se nel 2003 in Emilia-Romagna erano 643, nel 2009 ne risultano attive ben 858, ovvero 215 in più (pari al +33,4% in sei anni) proprio nel periodo del boom di internet. E' quanto emerge da una ricerca condotta dal Cst-Centro studi turistici di Firenze, per conto dell'Osservatorio turistico regionale di Unioncamere, presentata oggi a Bologna ad un convegno organizzato da Assoviaggi-Confesercenti ("Il sistema delle agenzie di viaggio in Emilia Romagna e l'innovazione tecnologica", al Savoia Hotel Regency).
Gli agenti di viaggio hanno mostrato di saper girare le nuove tecnologie a proprio vantaggio. Lo dimostra il fatto che quasi due su tre (il 64% delle agenzie) abbiano un proprio sito internet. Il Cst ha deciso di indagare in profondità questo aspetto e ha condotto un'analisi campionaria di 258 siti: la maggior parte (il 67,4%) sono delle vere "vetrine", con contenuti articolati, descrizioni di prodotti e schede informative. Sono invece una minoranza (l'11,3%) i "siti presentazione", con notizie essenziali come i recapiti dell'agenzia e scarsa interattività. C'è poi una consistente fetta di agenzie (il 21,3%) dotata di veri e propri "siti marketing", che presentano informazioni molto articolate, con cataloghi dei prodotti e dei servizi, e in genere offrono anche newsletter e format per prenotazioni.
Ma quale è stato l'impatto di internet sull'attività delle agenzie? Il 32% denuncia effetti negativi marginali sul fatturato e sul volume dell'attività, il 26% riflessi negativi solo sul volume, il 15% riflessi negativi sul fatturato. Ma per un 15% di agenzie non c'è stata alcuna ripercussione negativa e per il 14% internet è un'opportunità per sviluppare l'attività.
Tra l'altro, lo studio (intitolato "Tecnologie dell'informazione e sostenibilità ambientale per il rilancio del turismo") delinea anche quali possono essere "le nuove strategie di promo-commercializzazione" per stare al passo con la rete: si va dai blog (per accreditare chi fornisce servizi di qualità) al podcasting (per scaricare file audio sui luoghi da visitare), dai social network (da "presidiare) ai video on-line realizzati dai viaggiatori, fino agli "rss" (per un aggiornamento continuo sulle novità offerte da una destinazione) e agli "wiki" (siti da realizzare con la collaborazione degli utenti).
Secondo i dati del Bollettino ufficiale della Regione, al giugno 2009 la maggior quota delle 858 agenzie di viaggio presenti in Emilia-Romagna è in provincia di Bologna: 205 (40 in più rispetto al 2003). Seguono Rimini con 132 (+27) e Modena con 117 (+39); poi la provincia di Reggio Emilia ne conta 87 (+37), Parma 86 (+16), Forlì-Cesena 66 (+24), Ferrara 61 (+11), Ravenna 56 (+6) e Piacenza 48 (+15). Le più "internettiane" sono le agenzie ferraresi: il 100% ha infatti un proprio sito. Le più restie, invece, appaiono quelle reggiane: solo il 37% è presente sul web. Nel mezzo, le altre province: hanno un indirizzo "www" l'82% delle agenzie di Modena, il 78% di quelle di Forlì-Cesena, il 61% delle bolognesi, il 58% delle riminesi, il 56% delle parmensi e il 51% delle agenzie piacentine e ravennati. (Dire www.dire.it)