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Compiani (Fiorenzuola): "Sindaci impotenti davanti alla diffusione dei videopoker"

Comunicato stampa del Comune di Fiorenzuola.

In merito agli articoli dedicati alla diffusione di videopoker e slot-machine nei locali pubblici e all’ipotizzato protocollo per limitarne il loro numero, usciti mercoledì 10 marzo sulla stampa locale, il sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani puntualizza quanto segue:
“Il Comune di Fiorenzuola si è posto da tempo il problema della proliferazione di video-poker o slot-machine. Addirittura, nel Piano Strutturale Comunale adottato qualche mese fa, ha previsto la messa al bando di questo tipo di attività dal centro storico. Ma tutto ciò non basta se poi, alla base di tutto, c’è una normativa dello Stato che garantisce la possibilità di inserire all’interno dei pubblici esercizi i videogiochi con una semplice comunicazione. Anzi, a voler ben vedere, non è neppure obbligatoria la comunicazione. Infatti lo Stato ha già definito il numero massimo di video giochi installabili all’interno dei pubblici esercizi, quindi i comuni, allo stato attuale della normativa, e questo i sindaci purtroppo lo sanno, non hanno molti margini di manovra. Basterebbe però che il Governo emanasse un provvedimento che entri nel merito e ridefinisca su tutto il territorio nazionale il numero massimo di video giochi installabili, riducendolo e entrando anche nel merito delle sale scommesse e similari che stanno proliferando anche nel Comune di Fiorenzuola. Per queste ultime addirittura i comuni non rilasciano titoli autorizzativi che sono invece di competenza delle questure.
Spiace invece dover rimarcare che il Governo pare non abbia alcuna intenzione di intervenire in materia, anzi ritiene che la percentuale che riscuote lo Stato sul gioco costituisca un introito fondamentale per il bilancio statale. Dai proventi dal gioco lo Stato ha incassato il doppio di quanto ha incamerato con la legge sul condono per il rientro dei capitali dall’estero. Se fosse per l’attuale ministro per il Turismo Brambilla nascerebbero casinò e slot-machine ovunque: questo, almeno, è quanto previsto dal disegno di legge del 28 gennaio 2010 sul gioco d’azzardo, che porta la firma del ministro Brambilla e che autorizzerebbe l’apertura in ogni regione di almeno tre case da gioco.
Allora togliamoci dall’equivoco, il singolo comune può ben poca cosa sulla limitazione del numero dei videogiochi. Il Comune di Fiorenzuola non si sottrae comunque dalla concertazione possibile con le altre amministrazioni del territorio. Ad esempio potrebbe essere proposto un ordine del giorno in tutti i consigli comunali e in quello provinciale in cui si spinga con forza il Governo ad introdurre una regolamentazione più restrittiva. In caso contrario i comuni sono alla mercé di questa situazione che è destinata ad accentuarsi ancora con l’introduzione del poker online gestito attraverso i Monopoli di Stato”.
 

 
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