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Tecnopolo di Piacenza, presentato il progetto in Regione

4.300 metri quadri nelle due sedi dedicate. 30 persone a tempo parziale e 20 giovani ricercatori. 2 laboratori per altrettante piattaforme tecnologiche (meccanica materiali, energia ambiente).
Sono i numeri del tecnopolo di Piacenza  presentato oggi a Bologna in occasione dell’apertura di R2B Days, la manifestazione internazionale sulla ricerca industriale promossa da Regione Emilia-Romagna, Bologna Fiere, Aster e Associazione Amici del Museo del patrimonio industriale.
Nel corso dell’evento è stato anche sottoscritto l’accordo di programma tra la Regione Emilia-Romagna e i partner istituzionali che faranno parte della rete dei tecnopoli, tra i quali il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Comune di Piacenza.
Il presidente Errani ha sottolineato: “Il lavoro dei tecnopoli rappresenta la scelta strategica per far fare un vero salto di qualità nella nuova economia alla nostra manifattura, all’agroalimentare, allo sviluppo di questa regione e, nello stesso tempo, propone di costruire, attraverso una piattaforma regionale, un’impresa nella ricerca per valorizzare, premiare e dare lavoro ai ricercatori che sono il patrimonio di una società della conoscenza. Su questo l’Emilia-Romagna deve essere a livello europeo tra le regioni leader. Non si tratta di annunci ma di fatti concreti, con rilevanti risorse impegnate da parte della Regione”.
“Una giornata importante per coloro che hanno lavorato per promuovere il nuovo programma regionale”, ha detto l’assessore Campagnoli. “Si tratta di un impegno straordinario per la ricerca e l’innovazione, che rappresentano il pilastro dello sviluppo del sistema regionale e del Paese. Importanti davvero i numeri del progetto della Rete per l’Alta tecnologia, una vera e propria impresa per la ricerca industriale, che indicano il valore e la priorità che la Regione ha dato a questo impegno”.
Il tecnopolo si svilupperà nelle due sedi previste sul territorio:

    * Casino Mandelli, località Le Mose, Piacenza
    * Ex Centrale Emilia, via Nino Bixio 27, Piacenza

I laboratori di Piacenza coinvolti sono:

·        Laboratorio MUSP

Macchine utensili

·        Laboratorio LEAP

Efficienza energetica

I promotori del tecnopolo di Piacenza
·        Politecnico di Milano
·        Università Cattolica del Sacro Cuore
·        Comune di Piacenza
Con il supporto di: Camera di Commercio di Piacenza, Fondazione Politecnico di Milano

La rete regionale dei tecnopoli
I tecnopoli costituiranno la nuova Rete per la Alta Tecnologia in Emilia Romagna. Le nuove strutture sono state illustrate dal presidente Errani, dall’assessore Campagnoli, assieme ai Rettori delle Università di Bologna, Modena – Reggio Emilia, Ferrara, Parma del Politecnico e della Cattolica di Milano, che hanno le loro sedi anche a Piacenza, al Direttore dell’Istituto Rizzoli, ai rappresentanti di Cnr e Enea.
La presentazione ha aperto la manifestazione-forum per l’innovazione R2B Days che si tiene da oggi al 13 novembre.
Sempre oggi sono stati firmati tutti gli accordi della Regione con le Università, gli enti di ricerca, gli enti locali che danno il via ai progetti.
10 tecnopoli sul territorio regionale. 46 laboratori e 7 centri per l’innovazione insediati a regime per circa 1.800 ricercatori impegnati dei quali 520 saranno nuovi giovani ricercatori sono i numeri principali del progetto.
La Regione ha, infatti, avviato negli ultimi anni un consistente programma per promuovere la ricerca industriale e il trasferimento di conoscenze scientifiche e risultati di ricerca verso il sistema produttivo. Un programma che ha visto la nascita di una rete di strutture dedicate a specifiche tematiche di interesse industriale e che ora, con il contributo dei fondi europei, sarà completato con la realizzazione nel territorio regionale di un insieme di tecnopoli, cioè di infrastrutture fisiche dove tali laboratori di ricerca potranno insediarsi, espandersi, organizzarsi adeguatamente per lavorare con le imprese.
Il progetto dei Tecnopoli mette in campo un intervento di 234 milioni di investimenti; di questi, 130 arrivano da contributi regionali, 90 dalle Università e dai centri di ricerca, 14 dagli Enti locali che contribuiscono a mettere a disposizione aree e infrastrutture.
I tecnopoli infatti sviluppano con aree dedicate espressamente alla ricerca industriale, campus universitari scientifici come quelli di Parma e Modena o realizzano la riutilizzazione e riqualificazione di aree e siti industriali ed urbani di grande valore come a Bologna, Ravenna, Faenza, Forlì e Cesena, Rimini, Spilamberto, Vignola, Reggio Emilia, Piacenza.
Saranno circa 160 mila i metri quadrati destinati a questo obiettivo che ospiteranno  46 laboratori di ricerca e 7 centri per l’innovazione, 1.800 circa ricercatori impegnati, dei quali 520 giovani nuovi ricercatori.
L’investimento in infrastrutture sarà di 68 milioni di euro; 54 milioni andranno invece per le attrezzature scientifiche e 112 milioni di euro per i contratti dei 520 nuovi ricercatori.
Gli ambiti in cui i laboratori operano, definiti in termini di “piattaforme tecnologiche”, sono: l’alta tecnologia meccanica e i nuovi materiali, l’agroalimentare, le costruzioni, le scienze della vita, l’energia e l’ambiente, le ICT e il design.
Il coordinamento della Rete sarà realizzato da Aster, la società consortile già attivata in questi anni da Regione, Università ed Enti di ricerca e avrà un “Hub” nel tecnopolo bolognese che sarà realizzato nell’ex stabilimento della Bat British American Tabacco, noto come Manifattura Tabacchi. A seguito della dismissione di molte attività e del ridimensionamento produttivo, infatti, e con l’acquisizione dell’area da parte della Regione, in questo complesso di circa 100.000 metri quadrati sorgerà un grande tecnopolo che, oltre ad ospitare un numero consistente di laboratori di ricerca promossi dall’Università di Bologna, dall’Enea, dall’Istituto Ortopedico Rizzoli, a cui si aggiungono quelli proposti da importanti organizzazioni economiche, sarà la sede anche di funzioni di servizio per tutta la rete regionale.

 
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