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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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4 novembre: in piazza Cavalli il ricordo dei caduti e del maresciallo capo Paladini

La gente si frega le mani, clima da caldarroste. Le transenne dividono persone che aspettano da persone che aspettano. Solo che alcune hanno l'uniforme e i guanti bianchi.
Dopo la messa in piazza Cavalli affluiscono massime autorità, gonfaloni e corone d'alloro: è il 4 novembre.

Anche Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica una e indivisibile, non fa mancare il proprio sostegno ed il proprio messaggio, benché ieri fosse in Libano insieme alle truppe armate in missione di pace. Nel 91esimo anniversario della fine della Grande Guerra, si rinnovano i propositi e gli impegni e il Presidente crede che il momento storico di delicata transizione sia gravido di sfide, «che si potranno vincere solo con l'unità di intenti». Aggiungendo che all'impegno delle forze armate, «non deve mai mancare il sostegno dei cittadini».

Parole che hanno trovato eco in tutti gli interventi delle autorità. In particolare il Presidente della Provincia di Piacenza, Massimo Trespidi, ha aggiunto che il significato tradizionale di questo anniversario, intende oggi arricchirsi di un ulteriore sfumatura: «questa cerimonia vuole essere un rifiuto della guerra come mezzo per risolvere le controversie. Purtroppo però in guerra non va solo chi vuole prevaricare, ma anche coloro che a questo si oppongono: i giusti e gli onesti. Per evitare genocidi, stragi di civili, di innocenti, compiute in nome di ideali aberranti. Sono queste le guerre combattute dagli uomini di pace».

Questo è stato il discorso del sindaco Roberto Reggi:
«Nella ricorrenza che celebra, sottolineandone il legame profondo e carico di significati, la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, anche Piacenza rende il proprio tributo ai Caduti e percepisce, nell’ufficialità della cerimonia odierna, la riscoperta di un’identità condivisa, plasmata dalla storia del nostro Paese.

Sono trascorsi 91 anni, da quel 4 novembre del 1918 che segnò l’esito vittorioso della I Guerra Mondiale, ma dalla rievocazione di quell’evento non derivano proclami trionfalistici, né anacronistiche affermazioni di retorica; al contrario, oggi più che mai si tratta di una manifestazione che può aiutarci a riflettere sul fatto che, come ha rimarcato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, “la libera competizione sociale e la politica democratica, il libero esercizio dei diritti individuali e collettivi, compreso quello al dissenso e all’opposizione, sono pienamente compatibili con il senso di appartenenza alla comunità nazionale”.

E’ infatti, questa, la giornata in cui si definisce l’ideale della Patria non come simbolo astratto o vacuo, ma in quanto espressione piena e consapevole della nostra Repubblica, che l’articolo 5 della Costituzione sancisce come “una e indivisibile”. Ed è nel contempo l’occasione, istituzionale e allo stesso modo intesa come patrimonio collettivo di memoria e impegno civile, in cui l’Italia si stringe intorno al ricordo di coloro che, nel nome di quello stesso ideale o nello svolgimento del proprio servizio, indossando una divisa, hanno perso la vita.

Oggi si riconosce, pubblicamente e con doverosa solennità, quello che il Capo dello Stato ha definito il “debito inestinguibile” della nazione nei confronti delle centinaia di migliaia di uomini e donne che, tracciando il cammino del Paese verso l’indipendenza e la democrazia, hanno pagato il prezzo del sacrificio più grande. E, in un parallelismo che trascende epoche e distanze, rendiamo onore con la stessa, sincera commozione al coraggio e all’umanità con cui i nostri militari affrontano, in prima linea tra le forze internazionali, importanti missioni di peacekeeping all’estero, in contesti in cui la loro incolumità è quotidianamente a rischio.

Il ricordo del maresciallo capo Daniele Paladini, di stanza al II Reggimento del Genio Pontieri – ucciso a pochi chilometri da Kabul nel novembre di due anni fa, in quella che doveva essere una circostanza festosa per l’inaugurazione di un nuovo ponte – si intreccia allora a quello delle vittime di Nassirya, o alle immagini, che ancora una volta hanno scosso la nostra coscienza, dei feretri dei sei paracadutisti della Folgore avvolti nella bandiera tricolore, di ritorno dall’Afghanistan, meno di due mesi fa.

Il loro lavoro prezioso, discreto e lontano dai riflettori che si accendono, impietosi, ogni volta che irrompe la tragedia, è l’emblema di quel senso di responsabilità e rispetto che anche la politica è chiamata a fare proprio: la responsabilità di chi non delega sempre ad altri, di chi non arretra di fronte alle difficoltà, di chi è presente laddove più urgente se ne avverte la necessità; il rispetto della legalità e delle istituzioni, dell’Unità nazionale come fondamento e principio irrinunciabile che deve essere protetto da scontri e strumentalizzazioni.

E allora, viva l’Italia, quell’Italia “con gli occhi aperti nella notte triste”, come dice Francesco De Gregori nell’omonima canzone, “viva l’Italia, l’Italia che resiste”».

Anche le vetrine dei negozi vicini a piazza Cavalli hanno in vetrina omaggiato la particolare ricorrenza: cliccare qui.

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E' cominciata con la cerimonia religiosa nella chiesa di S. Francesco la Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Anche a Piacenza si svolgeranno le tradizionali celebrazioni della ricorrenza, alla presenza delle massime autorità civili e militari cittadine. Alle 10.30 dalla cerimonia militare in Piazza Cavalli.

Si ricorda, a questo proposito, che per consentire il corretto svolgimento della manifestazione, nella giornata di mercoledì 4 saranno adottati i seguenti provvedimenti viabilistici:
- a partire dalle ore 6.00 e fino al termine delle celebrazioni, saranno vietate la circolazione (ad eccezione dei residenti, per l'accesso ai passi carrai) e la sosta lungo tutta l'area di piazza Cavalli, nel tratto di via Cittadella tra largo Matteotti e via Mazzini, nonché nella stessa via Mazzini, nel tratto tra piazza Cavalli e via Mentana.
- a partire dalle ore 7.00, la sosta sarà vietata anche in piazzale Plebiscito e in via Cavour.
Anche l'appuntamento con il mercato bisettimanale subirà alcune variazioni: i banchi solitamente presenti in piazza Cavalli saranno infatti spostati nel primo tratto di via Mazzini.
Infine a partire dalle 7.00 di sabato 7 novembre, per consentire lo svolgimento della mostra di mezzi militari, evento collaterale alla Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata in piazzetta Mercanti.

 
Voci correlate:
  • Festa Forze Armate
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    Commenti:


    MA BASTA!!
    guerre combattute dagli uomini di pace? Chi, i fanti della I guerra mandati incontro alla morte (pena la fucilazione) in nome dei Savoia, o i caduti sui vari fronti della II (vogliamo ricordare l' ARMIR?) basta con questo culto della violenza!
    lavinia71
    04/11/2009  16.04


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