Federconsumatori in campo a difesa degli utenti sul rimborso dell’Iva sulla tassa sui rifiuti. A seguito infatti della sentenza della Corte Costituzionale del 24 luglio 2009 che ha stabilito che la TIA (Tariffa d’Igiene Ambientale) è una “tassa” e non una “tariffa” e non è quindi assoggettata all’Iva (applicata in bolletta al 10%), tutti coloro che avessero indebitamente pagato l’imposta hanno diritto ad essere rimborsati. “In realtà – ha spiegato Angela Cordani di Federconsumatori che questa mattina ha incontrato la stampa insieme a Gianni Copelli, segretario provinciale della Cgil - l’Iva continua a comparire anche nelle bollette successive alla sentenza. Per questo abbiamo ricevuto svariate richieste di cittadini che chiedono notizie sulle procedure da attivare per ricevere il rimborso. Noi speriamo in una sanatoria erga omnes, ma se non dovesse arrivare l’unica soluzione resterebbe quella della domanda individuale. Il nostro consiglio – ha continuato – è quello di inviare due raccomandate, una alla sede legale del gestore, l’altra al comune di residenza. Ovviamente la domanda potrà essere accolta solo se nell’ultima bolletta sia stata applicata l’Iva. Coloro che intendono invece chiedere l’autoriduzione siano prudenti perché in caso di rifiuto rischiano l’apertura di un contenzioso”.
“La situazione non è ancora ben definita – ha detto Copelli – lo stesso Ente che gestisce il servizio formalmente è un sostituto d’imposta ed è anch’esso in attesa di istruzione dagli organi competenti”.
Ricordiamo che Federconsumatori ha predisposto un apposito modulo di richiesta che può essere ritirato presso gli sportelli dell’associazione.
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