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Fusione Iride - Enia, oggi summit a Torino

E’ previsto per oggi a Torino l'atteso summit fra i sindaci dei cinque comuni azionisti di Iride (Genova e Torino) ed Enia (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) che dovrà decidere se andare avanti nel progetto di fusione fra le due multiutility. La nuova società dovrebbe essere operativa dal primo di gennaio 2010, ma l'operazione rischia di subire uno stop a seguito della nuova stangata fiscale da 65 milioni di euro che pesa sui conti di Iride. Le maggiori resistenze vengono dal sindaco di Genova, Marta Vicenzi, mentre il primo cittadino di Torino, Sergio Chiamparino, sarebbe più propenso a chiudere comunque l'operazione, trovando delle compensazioni per Enia.L'impatto della multa sul concambio per la fusione, così come l'eventualità che il dividendo 2009 della nuova società post fusione possa pesare solo sulle casse di Enia, sta agitando i primi cittadini della società emiliana. "Nell'incontro a cinque vedremo di capire quale sarà l'effetto che questa multa ha su Iride e nel suo complesso nella costituenda società. I nostri tecnici stanno verificando gli effetti sul concambio", dice a Reuters il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, secondo cui "non si può fare finta di niente perché la multa è molto significativa e bisognerà discutere di come effettuare le compensazioni. La volontà è di andare avanti".Iride ha già pagato 60 milioni di euro lo scorso maggio per la restituzione degli aiuti di Stato legati al contenzioso con la Ue relativo al periodo '96-99 quando alcune utility divennero spa. Il nuovo DL, in discussione in Parlamento, prevede un ulteriore esborso per Iride di 65 milioni - 200 per A2A e 90 milioni per Acea non previsto dalle due aziende ai tempi della fusione. Riguardo al concambio, secondo uno studio di Santander, potrebbe passare da 4,2 a 4,3 azioni Iride ogni Enia, secondo le valutazioni attribuite da Santander alle due società oppure a 4,5 nel caso in cui le valutazioni dei due gruppi fossero parificate alle attuali quotazioni di borsa. La volontà della società di Torino e Genova sembra quella di non variare il concambio, a questo punto Enia potrebbe ottenere o un dividendo straordinario prima della fusione oppure una variazione formale del concambio.

 
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