Il 16 dicembre 2008, in frazione Ottavello di Rivergaro (PC),  un cittadino italiano mentre rientrava nella sua villa , avvertito da un vicino che aveva udito rumori sospetti, vi sorprende  tre malviventi che stavano rubando. Al momento di darsi alla fuga, i tre venivano affrontati dall’uomo, che  ingaggiava con loro una colluttazione nel tentativo di bloccarli e recuperare la refurtiva. In aiuto del derubato intervenivano immediatamente un altro vicino di casa, un giovane rumeno di 28 anni, e un amico. I malfattori riuscivano, pur se malconci e con l’aiuto di un dispositivo a corrente elettrica per difesa personale, a divincolarsi e darsi alla fuga con circa 2000 euro di refurtiva in monili in oro e contante, raggiungendo una autovettura di colore scuro a bordo della quale li attendeva un complice, con la quale si dileguavano a grande velocità. Le indagini subito avviate dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bobbio e dalla Stazione di Rivergaro evidenziavano che la vettura, la cui targa - rilevata dai testi solo parzialmente - era presto stata ricostruita. Risultava rubata alcune settimane prima ed era stata segnalata già per modello e colore da parte di Comandi Arma piemontesi quale auto in uso a nomadi dediti ai furti. Le investigazioni, rivolte all’ambiente dei sinti, nomadi piemontesi, consentivano di restringere i sospetti su alcuni di loro, residenti nei campi nomadi della provincia di Asti, generalmente attivi in gruppi di tre-quattro persone.

I sospetti e le conclusioni dei Carabinieri venivano confortate dal riconoscimento certo di due dei malviventi, un venticinquenne ed un ventitreenne entrambi nomadi astigiani, gravati da numerosi precedenti penali specifici, già da tempo noti alle Forze di Polizia.

Entrambi sono stati denunciati alla Magistratura piacentina per concorso in rapina impropria.