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Smart drugs sotto tiro: un arresto a Piacenza

Perquisizioni in tutt’Italia contro gli ‘smart drugs’. Maxioperazione della GdFdi Ferrara. Otto arresti (uno a Piacenza) e 62 indagati

È stata la guardia di finanza di Ferrara per la prima volta in Italia ad intervenire contro il dilagante fenomeno del commercio dei semi e degli strumenti per la produzione artigianale della marijuana e dell’hashish.
A finire nel mirino delle Fiamme Gialle sono stati gli “smart shop”, i negozi che smerciano su tutta la penisola i semi di cannabis, chiamate in gergo “smart drugs”. Droghe “smart”, ossia “furbe”, perché la loro commercializzazione non è prevista come reato dal codice penale e vengono venduti come prodotti da collezione.

La guardia di finanza è riuscita però a superare l’ apparente legalità del commercio di tali singoli prodotti tramite una lettura unitaria e prospettica dell’uso illecito cui essi sono inequivocabilmente destinati.

Le indagini hanno preso avvio da un sequestro di semi di canapa contenuti in un distributore automatico di un negozio di Ferrara: da qui l’attività investigativa si è estesa in tutta la Penisola fino alla scoperta di 19 siti internet (le società che li gestivano sono finite sotto sequestro e i titolari indagati), interamente dedicati alla vendita dei semi di cannabis e del materiale per la sua coltivazione e lavorazione, e di 79 negozi e distributori automatici.

Proprio da internet partiva la catena che spiegava come acquistare, on line o attraverso i distributori automatici o anche al bancone del negozio, i semi di cannabis, coltivare le piante e produrre hashish e marijuana. Sono così in corso da parte dei comandi della guardia di finanza di oltre 108 città italiane che hanno impiegato oltre 500 militari, ben 156 perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria di Ferrara e la notifica delle 62 informazioni di garanzia per il reato di istigazione all’uso illecito di sostanze stupefacenti nei confronti dei gestori dei siti internet, dei negozi e dei distributori automatici di semi e materiali per la produzione della marijuana e dell’hashish “fai da te”.

In Emilia Romagna l’operazione ha interessato tutte le città, mentre in tutt’Italia il bilancio delle Fiamme Gialle, ancora provvisorio, vede il sequestro di dieci laboratori adibiti alla coltivazione e produzione di stupefacenti, e di una smodata quantità di hashish e marijuana (sono stati trovati anche panetti da un chilo). A finire in manette, arrestate in flagranze, sono state otto persone, nella città di Torino, Rimini, Treviso, Pordenone, Piacenza, Sassari, Trapani e Modena.

 
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